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Bergamo

Multe ai no vax over 50: più di 700 quelle contestate al Papa Giovanni

La Commissione Medica istituita ad hoc dall'ospedale ha accolto 600 istanze, respingendone 110

Bergamo. Alla fine le multe sono arrivate. E con loro una pioggia di contestazioni.

Lo scorso 4 aprile l’Agenzia delle Entrate comunicava l’avvio del procedimento sanzionatorio per i cittadini over 50 che non hanno rispettato l’obbligo di vaccinarsi contro il Covid, sia con la prima dose che con i richiami entro data del 1° febbraio. A questi si sommano il personale scolastico e sanitario, le forze dell’ordine e dell’esercito non in regola con l’obbligo vaccinale. Una platea di circa 10 mila persone solo in provincia di Bergamo.

Dieci i giorni per contestare l’eventuale sanzione, contattando le Asst di riferimento. Ebbene, solo all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo (l’ultimo dato è aggiornato a venerdì 20 maggio, ndr) sono state accolte 600 istanze, altre 110 respinte.

Tutte sono state valutate da una Commissione Medica istituita ad hoc, coadiuvata dal personale amministrativo che ha esaminato ciascun caso rilevando nell’84% dei casi “inesattezze che sono state risolte in tempi brevi”, spiegano dal Papa Giovanni.

Come? Rivalutando, appunto, le cause che hanno portato al procedimento sanzionatorio: per esempio ritardi nella data di somministrazione del vaccino – avvenuta pochi giorni dopo la scadenza del primo febbraio – o la conclusione del ciclo vaccinale effettuata all’estero. Ma anche errori formali, come la mancata corrispondenza del codice fiscale.

“L’approccio osservato dall’ospedale Papa Giovanni XXIII è stato teso a rendere il più possibile fluido e snello il compito di valutazione finale da parte della Commissione – spiegano dall’azienda socio-sanitaria – che aggiorna direttamente i singoli provvedimenti di sanzione sul sito dell’Agenzia delle Entrate, in tempi brevi, entro 10 giorni, in modo da tranquillizzare il cittadino che ha ricevuto la notifica di sanzione”.

L’obbligo di vaccinazione resterà in vigore fino al 15 giugno per insegnanti e personale scolastico, forze dell’ordine e in generale per tutti i cittadini dai 50 anni in su.

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