Bergamo. Se l’attesa è essa stessa il piacere, l’Atalanta scende in campo per una sfida che aspettava da tempo, sapendo già di doverla vincere per forza. Per tornare (o sperare di tornare) a vivere le notti magiche in Europa. Il facile successo della Roma sul Torino restringe ancora di più il campo delle possibilità di qualificazione e, anche se le sorprese in questo finale di campionato non finiscono mai, inutile illudersi troppo sperando in una Juve devastante a Firenze. La Dea faccia il suo dovere e intanto si goda il ritorno del figliol prodigo Ilicic, nella serata degli arrivederci e anche di qualche addio, come è normale nel copione dell’ultima giornata di campionato. Che non è comunque un’ultima qualsiasi, perché con Gasperini sulla tolda si arriva per la prima volta a giocarsi nei 90′ finali un posto in Europa. Dopo cinque anni di vacche grasse con l’Europa già in cassaforte prima dello sprint finale. E ora la consapevolezza che, se vincerà anche la Fiorentina, toccherà invece alla squadra di Italiano staccare il pass della Conference, in una specie di staffetta. Nel senso che i viola hanno smesso di andare in Europa proprio quando, cinque anni fa, l’Atalanta è entrata tra le sette sorelle, meritandosi negli ultimi tre anni il privilegio di poter giocare in Champions.
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