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L'inchiesta in lombardia

Trenta arresti per droga e armi da guerra, coinvolti anche trafficanti bergamaschi

Sgominati i membri di un'organizzazione criminale accusati anche di rapina, estorsione e riciclaggio. Tra i sequestri anche quello di una pistola, secondo chi indaga utilizzata dagli assassini di Donato Carbone, pregiudicato ucciso in un agguato il 16 ottobre 2019 a Cernusco sul Naviglio

Avevano davvero di tutto: mitragliatrici, pistole, proiettili, droga e ovviamente tanti, tanti soldi.

Sono 30 le persone arrestate dai carabinieri all’alba di martedì 17 maggio in varie province della Lombardia, compresa Bergamo, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip di Monza, con accuse a vario titolo per traffico e illecita detenzione di armi da guerra e comuni, detenzione e traffico di stupefacenti, rapina, estorsione, furto, ricettazione e riciclaggio, a seguito di un’indagine dei carabinieri di Sesto San Giovanni (Milano).

Il gruppo, composto da 29 cittadini italiani e uno albanese, faceva capo a un 64enne pregiudicato, di origini siciliane, residente a Cologno Monzese, che insieme alla moglie commissionava agli altri indagati rapine, estorsioni e truffe. Così si procurava il denaro che veniva poi reinvestito in armi clandestine e nell’importazione dall’estero ingenti quantitativi di droga, smerciata su tutto il territorio lombardo. Dall’inizio delle indagini, nel 2017, sono stati sequestrati almeno 58 chili di sostanze tra hashish e cocaina, quattro pistole di vario calibro e una mitragliatrice Skorpion con silenziatore.

Una delle pistole, secondo chi indaga, sarebbe quella ceduta agli assassini di Donato Carbone, il pregiudicato ucciso in un agguato il 16 ottobre del 2019 a Cernusco sul Naviglio.

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