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Bergamo

Lega, quattro i sindaci che hanno preso la tessera

Salgono così a quota 58 i primi cittadini e 66 gli amministratori tesserati. Cristian Invernizzi: "Sempre presenti sul territorio, soprattutto nei paesi più piccoli e lontani"

Bergamo. Quattro nuovi sindaci entrano a far parte della Lega. La presentazione ufficiale è avvenuta lunedì mattina nella sede cittadina del partito, in via Cadore.  Il gruppo bergamasco si allarga quindi con l’ingresso nel movimento, oltre a nuovi consiglieri comunali e a Raffaele Moriggi con tre mandati da sindaco a Pagazzano, di Fausto Dolci (Costa Serina), Cristian Molinari (Rogno), Alessandro Balestra (Moio De’ Calvi) e Enrico Rodolfo Agazzi (Grone). Salgono così a quota 58 i sindaci e 66 gli amministratori tesserati che fanno parte del partito.

“Da sindaci e amministratori locali – hanno dichiarato Dolci, Molinari, Balestra, Agazzi e Moriggi  – siamo orgogliosi di intraprendere questo importante percorso all’interno di un movimento che ha sempre dimostrato attaccamento e vicinanza al territorio. Non vediamo l’ora di metterci al lavoro con gli altri sindaci della Lega per realizzare quel grande gioco di squadra che può portare solo benefici alle nostre comunità. Oggi più che mai è importante continuare a parlare di diritti soprattutto per certi territori come i nostri: paesi di montagna che devono affrontare non solo molte difficoltà nella gestione amministrativa a causa della mancanza di personale o di strumenti anche solo per utilizzare i fondi del PNRR, ma che ogni giorno combattono con i grandi temi del lavoro, dello spopolamento e della carenza di politiche familiari per i pochi giovani che continuano a vivere nei nostri paesi. Non siamo mai stati lasciati soli e questo ha generato un legame profondo con il movimento”.
Presenti in conferenza stampa il referente provinciale Cristian Invernizzi e il responsabile Enti Locali della Lega Bergamo Giovanni Malanchini: “Siamo onorati di aver ufficialmente con noi questi sindaci e questi amministratori – hanno spiegato Invernizzi e Malanchini -. A loro va il nostro ringraziamento per tutto l’immenso lavoro che hanno svolto e che faranno ancora per il nostro territorio: la loro preparazione, la loro competenza e la loro presenza costante sono infatti valori che faranno la differenza anche in futuro”.
“Qui non si tratta di fare mercato politico – ha continuato Malanchini -, di mettere una bandierina sui paesi, piuttosto di calarci sul territorio, cercando di dare delle risposte concrete ai problemi. La forza della Lega è sempre stata questa: esserci laddove gli altri non ci sono, cercando di condividere i problemi e portando competenze e risorse per risolverli. Dobbiamo continuare ad essere il sindacato del territorio”.
“La Lega – precisa ancora Andrea Capelletti, sindaco di Covo e coordinatore dei sindaci leghisti –  ha una struttura importante e ben organizzata, che ha la spina dorsale proprio nei suoi sindaci, amministratori e militanti. E il loro percorso di adesione è il frutto di un piano di lavoro ponderato e ragionato che ci rende orgogliosi”.
“I sindaci – concludono il referente provinciale e il responsabile degli Enti Locali – sono persone straordinarie, non numeri da calcolare in base alle necessità o alle logiche di partito. Meritano sempre il massimo rispetto, in modo particolare quando sono interpreti dei bisogni delle comunità di montagna, le più esposte ai problemi amministrativi degli ultimi anni. A Cristian Molinari, a Fausto Dolci, Alessandro Balestra, a Enrico Rodolfo Agazzi, Raffaele Moriggi e a tutti i nostri amministratori i nostri migliori auguri di buon lavoro”.
Poi la proposta di Stefano Locatelli, responsabile degli Enti Locali: “La nostra idea, che ovviamente parte da Bergamo ma che ha un respiro di carattere nazionale, a latere anche della polemica che ha coinvolto i nostri Alpini, è quella di presentare una mozione nei vari consigli comunali, regionali e alle giunte in cui, esprimiamo la nostra vicinanza all’associazione riconoscendone la valenza attraverso l’intitolazione di un luogo pubblico alla memoria, nella propria città o nel proprio comune, e dando la possibilità al sindaco o ad un suo delegato di partecipare, indossando la fascia tricolore, alle adunate”.
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