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Spirano

Festa della pecora gigante bergamasca, i pastori: “Così vogliamo rilanciare il mestiere” fotogallery

Le tante iniziative e la cucina con proposte di gastronomia locale hanno richiamato grandi e piccini, avvicinandoli a un mondo tanto vasto quanto, purtroppo, ancora troppo poco valorizzato

Spirano. Ottimo esordio per la prima festa della pecora gigante bergamasca: sabato 14 maggio, pastori da ogni dove hanno raggiunto il Palaspirà per prendere parte all’evento.

Le numerose iniziative e la cucina con proposte di gastronomia locale hanno richiamato grandi e piccini, avvicinandoli a un mondo tanto vasto quanto, purtroppo, ancora troppo poco valorizzato.

Un’occasione importante per il mondo della pastorizia che vive e resiste grazie alla passione di uomini e
donne che credono fortemente nel loro lavoro.

Persone come Danilo Agostini, pastore “da una vita”, la cui famiglia si dedica a questa professione da ben cinque generazioni. “Noi – esordisce – dedichiamo la vita alle nostre pecore, le conduciamo giorno e notte senza mai stancarci. Sono la nostra missione e noi non possiamo fare altro che riservare loro tutte le attenzioni di cui siamo capaci. Eventi come questo sono importanti per diffondere la cultura del nostro lavoro, la sua politica e i suoi sviluppi e per far conoscere alla gente, soprattutto ai giovani, il mondo della pastorizia, perché ci siamo anche noi”.

“Sono anche occasioni di confronto – prosegue Agostini – per noi pastori. Durante il convegno, ad esempio, si è trattato il tema della lana: mentre prima era una richiesta non indifferente, ora vale sempre meno, tant’è che spesso ci troviamo addirittura a doverla bruciare perché nessuno la vuole più. Questo è un vero peccato, è irrispettoso nei confronti dei nostri antenati che hanno vissuto più con la lana che con la carne, oggi molto più valorizzata”.

 

I numeri della razza ovina bergamasca sono in forte calo dal 2010 ad oggi: per il suo rilancio, occorrono quindi progetti validi e impegno attivo da parte dei promotori e di tutti i pastori che vi vogliono aderire.

Da AssoNaPa, Associazione Nazionale della Pastorizia, arriva una proposta allettante che consiste nella valutazione dei riproduttori maschi all’interno degli allevamenti e nella conseguente classificazione dei migliori per morfologia. I soggetti individuati, fino a un massimo di dieci, saranno quindi abilitati alla riproduzione e un’apposita deroga permetterà loro e alla loro progenie di essere iscritti alla sezione principale, rientrando così nel libretto genealogico della razza bergamasca.

I tanti temi toccati alla tavola rotonda sono stati spunti di riflessione e confronto tra i presenti. Occorre gettare semi nella società e creare nuove consapevolezze, affinché la cultura della pastorizia torni a rappresentare ciò che è sempre stata: una risorsa essenziale.

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