• Abbonati
Le proposte di legge

Tumori, Carnevali (PD): “Colto l’appello, approviamo il diritto all’oblio oncologico”

L’onorevole Elena Carnevali, Capogruppo PD Commissione Affari Sociali della Camera: "Nel nostro Paese sono 3,6 milioni le persone che hanno avuto una diagnosi di cancro. Di questi, il 27 % (circa un milione di persone) può essere considerato guarito. È un numero in costante crescita”

Giovedì 12 maggio, durante la presentazione del 14esimo Rapporto sulla condizione assistenziale dei malati oncologici, è stato condiviso l’appello di Favo (Federazione delle associazioni di volontariato in Oncologia) e della Fondazione AIOM, promotrice della raccolta firme, affiche’ ci sia una volontà politica unanime per arrivare prima della fine della legislatura all’approvazione della proposta di legge sul “Diritto all’oblio oncologico”.

“Noi ci siamo – commenta l’onorevole Elena Carnevali, Capogruppo PD Commissione Affari Sociali della Camera -. Abbiamo già presentato le proposte di legge sia al Senato che alla Camera e ci sono meccanismi legislativi per poter abbreviare i tempi della sua approvazione. Nel nostro Paese sono 3,6 milioni le persone che hanno avuto una diagnosi di cancro. Di questi, il 27 % (circa un milione di persone) può essere considerato guarito. È un numero in costante crescita”.

L’UE prevede che entro il 2025 tutti gli Stati membri garantiscano il diritto l’oblio a tutti i pazienti dopo dieci anni dalla fine del trattamento e fino a cinque anni per coloro i quali la diagnosi è stata formulata prima del diciottesimo anno d’età. Francia, Belgio, Lussemburgo e Paesi Bassi sono i Paesi virtuosi in cui questo diritto è già stato riconosciuto.

“Essere un guarito oncologico può rappresentare un serio problema per la stipula di mutuo, di un contratto o di un’assicurazione (basta vedere il formulario di assicurazione di Poste) o per avere idoneità all’adozione, che solo alcuni tribunali superano a seguito di presentazione di documentazione – continua la deputata dem -. Queste persone, i guariti, devono poter tornare alla normalità e conquistare la libertà di comprare casa, fare famiglia, proteggersi anche con sistemi assicurativi. Il tutto non l’ombra del cancro ma nella luce della guarigione, che può rappresentare un messaggio di fiducia e di adesione alle campagne di prevenzione”.

“Oggi guarire dal tumore si può – conclude Carnevali – Le tempistiche variano a seconda delle tipologie, ma si può avere la stessa speranza di vita dei pazienti non oncologici dopo meno di cinque anni dalla guarigione dal cancro alla tiroide; dopo dieci per quanto riguarda il tumore al colon e il melanoma; dopo pochi anni a seguito di un cancro giovanile ai testicoli (da cui si guarisce nel 90 per cento dei casi). Quello all’oblio oncologico è un diritto di civiltà e più saremo a sostenere questa campagna, più forza avrà la possibilità che questa legge veda la luce in Parlamento”.

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI