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Valle imagna

Capizzone intitola la biblioteca ai fratelli Pellegrini e all’alpino Salvi

Sarà presente il presidente Anpi Mauro Magistrati

Capizzone. Memorie Partigiane. È questo il titolo del percorso organizzato dal Comune di Capizzone, in collaborazione con la sezione Anpi Valle Imagna, per ricordare tre capizzonesi che hanno dato la vita per la libertà. Tre incontri che culmineranno il 2 giugno quando, in occasione della Festa della Repubblica, la Biblioteca di Capizzone verrà intitolata proprio ai fratelli Florindo e Renato Pellegrini e all’alpino Alberto Salvi, alla presenza di un ospite d’eccezione: il presidente provinciale di Anpi Mauro Magistrati.

Il ciclo si aprirà con l’incontro di venerdì 13 maggio alle 20.30 e proseguirà con il secondo appuntamento di venerdì 27 maggio, sempre alle 20.30, nella Biblioteca di via Marconi. Le prime due serate avranno come relatori Ermanno Arrigoni e Romano Bonfanti, due docenti oggi in pensione e che da sempre studiano e scrivono della Resistenza.

L’amministrazione e il circolo Anpi Anna Papis raccontano con un comunicato il percorso Memorie Partigiane e la storia dei tre uomini:
“I fratelli Pellegrini facevano parte della 53ª Brigata Garibaldi con il nome di battaglia di ‘Falce e Martello’. Furono giustiziati a Lovere il 20 novembre del 1944 a seguito di un rastrellamento a Covale da parte di legionari fascisti. Renato era rimasto ferito durante lo scontro a fuoco e Florindo non abbandonò il fratello; quindi vennero catturati e, prima di essere giustiziati, subirono violenze affinché rivelassero informazioni relative ai gruppi partigiani della zona. Ma non parlarono. Avevano circa vent’anni, erano giovani, ma si comportarono da uomini e seppero scegliere da che parte stare.

capizzone

L’alpino Alberto Salvi, detto ‘Berto’, era nato a Capizzone nel 1925 e il pensiero e l’affetto dei suoi compaesani non sono mai mancati. Ha fatto parte della brigata ‘Romeo’ ed è stato barbaramente fucilato nel marzo del 1945 a Gropparello, in provincia di Piacenza, mentre difendeva gli ideali più nobili e lottava per la libertà dell’Italia.

La cerimonia di intitolazione si terrà giovedì 2 giugno alle 15, proprio in coincidenza della festa della Repubblica, e sarà preceduta da alcuni incontri che hanno l’obiettivo di creare un percorso educativo, formativo e celebrativo a cui potranno partecipare tutti i cittadini.

Intitolare la biblioteca è un gesto chiaro da parte dell’Amministrazione comunale per dare risalto a tre cittadini di Capizzone che hanno offerto la loro vita per gli ideali in cui credevano e per la libertà di tutti noi. Un atto che arriva dopo rinvii causati dalla pandemia e dopo una lapide/monumento posta all’interno dell’area cimiteriale del paese.
La cerimonia di intitolazione sarà preceduta da due incontri organizzati in concerto con la sezione Anpi Valle Imagna ‘Anna Papis’ che si terranno presso la biblioteca il 13 ed il 27 maggio alle 20:30.

Durante il primo incontro verranno raccontati e spiegati alcuni episodi avvenuti in Valle Imagna durante la Resistenza, mentre nel secondo incontro ci sarà spazio per parlare di alcune figure partigiane che hanno preso parte alla storia del territorio.

Il 2 giugno, alla presenza del gruppo alpini e della sezione Anpi Valle Imagna, verrà scoperta una targa che omaggerà in modo perenne Renato, Florindo e Alberto.
‘Non è solo memoria – spiega Giuseppe Genna, segretario della sezione Anpi Valle Imagna -, non è solo ricordare o omaggiare delle persone, ma è un ringraziamento che viaggia nel tempo e di generazione in generazione, perché nulla vale quanto la libertà che c’è stata donata da questi giovani ragazzi, la cui vita però non è finita con la morte. Siamo, infatti, qui uniti a conservare con la massima cura l’esempio di quelle vite, spese per difendere il più prezioso dei beni terreni: la libertà!’”.

Oltre agli ospiti annunciati, nella serata conclusiva del 2 giugno ci sarà anche uno dei parenti delle vittime come spiega il sindaco Alessandro Pellegrini: “Essendoci ancora il fratello dell’alpino Salvi ho deciso di invitarlo. Sarà presente e racconterà le vicende di suo fratello Alberto. Mi ha raccontato personalmente con le lacrime agli occhi com’è stato ucciso suo, gli ho detto che il più bel discorso che ci potrà essere lo può fare solo lui. Da due anni pensavamo di intitolare la Biblioteca – continua Pellegrini -, soprattutto come centro culturale. Ma perché ci sia la cultura dev’esserci anche una cultura della memoria, soprattutto per i giovani, che spesso dimenticano di coltivarla. Perché se oggi possiamo esprimere le nostre opinioni è grazie a queste persone, che hanno dato la loro vita per la libertà”.

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