Castro. Castro piange Giancarlo Carizzoni, operaio 56enne morto folgorato sul lavoro nel pomeriggio di mercoledì 11 maggio in un’acciaieria di Vicenza. Lascia, così, la moglie e i due figli, di 18 e 13 anni.
La sua scomparsa ha scosso profondamente il paese, generando un grande vuoto nelle tante persone che gli volevano bene e ne hanno apprezzato le qualità umane. Il sindaco, Mariano Foresti, commenta: “Giancarlo era una colonna portante della parrocchia e, più in generale, della comunità. Era molto presente nella vita parrocchiale di cui conosceva tutti i meccanismi organizzativi: era disponibile e volenteroso, sempre pronto ad adoperarsi per essere d’aiuto a chi aveva vicino. L’ultimo ricordo che ho di lui risale a domenica sera e testimonia la sua generosità, la prontezza con cui si prodigava a risolvere qualsiasi problema. In chiesa la messa è stata celebrata da un frate perché l’attuale amministratore parrocchiale, don Marco, non c’era. Non conoscendo l’impianto della parrocchia, all’inizio della celebrazione, il frate ha avvisato i fedeli che non era riuscito a far funzionare il microfono e sperava che potessero sentire comunque le sue parole. Giancarlo si è attivato subito e in un minuto ha risolto la problematica mettendo a disposizione le sue competenze. È un piccolo episodio, ma ritengo che sia significativo per far capire la generosità e la buona volontà che lo animavano”.
“Era un uomo di fede – prosegue il primo cittadino – e sin da piccolo ha partecipato attivamente alla vita parrocchiale. Era impegnato in tantissime attività, dall’organizzazione dei campi estivi al grest, ma anche il catechismo e la preparazione delle cerimonie come le prime comunioni e le cresime… Era il braccio destro e la memoria storica della parrocchia”.
Esprimendo la vicinanza ai famigliari, il sindaco conclude: “La sua scomparsa è una grande perdita per Castro: mancherà molto ai suoi famigliari, alla parrocchia e a tutta la comunità”.
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