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Le reazioni

Adunata di Rimini, la senatrice Gallone: “I valori degli alpini non si toccano”

E il deputato Gregorio Fontana: "E' ingiustificata ed ingenerosa la persistente campagna che in questi giorni è stata innescata contro il corpo degli alpini, motivo di orgoglio nazionale per quello che nella storia d'Italia"

Bergamo. Continua la polemica sulle presunte vicende di molestie da parte di alcuni alpini in occasione dell’adunata tenutasi a Rimini lo scorso fine settimana. E continuano gli interventi dei politici bergamaschi  in merito a quanto successo: “I valori alpini non si discutono – ha dichiarato la vicepresidente dei senatori di Forza Italia, Alessandra Gallone -. E voglio tenermi lontana dalle diatribe politiche prima che gli eventi siano stati chiariti per non scalfire la reputazione di un Corpo che rappresenta un orgoglio per il nostro Paese. Ho partecipato a molte manifestazioni alpine e mai come in quei momenti mi sono sentita così protetta, sicura e rispettata. Purtroppo però, quando si tengono eventi così imponenti può capitare che qualche azione forse nelle intenzioni goliardica si riveli nei fatti maleducata, eccessiva, percepita come violenta, comunque inaccettabile perché lontana mille chilometri dai principi che da sempre guidano le nostre penne nere. E’ giusto e doveroso individuare i soggetti che possono aver esagerato e superato i limiti ma è altrettanto giusto non generalizzare e attaccare indistintamente i nostri amati alpini, ai quali siamo profondamente grati per essere sempre in prima linea per portare soccorso e sicurezza”.

Sulla stessa linea d’onda Gregorio Fontana, il deputato azzurro componente della Commissione Difesa e Questore della Camera dei Deputati: “Siccome la responsabilità penale è personale, è ingiustificata ed ingenerosa la persistente campagna che in questi giorni è stata innescata contro il corpo degli alpini, motivo di orgoglio nazionale per quello che nella storia d’Italia, in pace ed in guerra, ha fatto e continua a fare con amore e abnegazione, come tutti hanno potuto constatare anche in questi due anni di lotta contro il Covid 19. Ci auguriamo, invece, che l’indagine aperta dalla Procura della Repubblica di Rimini possa rapidamente individuare e rinviare a giudizio i responsabili dei gesti sessisti, che nulla hanno a che fare con lo spirito dei tradizionali raduni degli alpini, che da sempre rappresentano una bella festa ben accolta dagli italiani”.
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