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Il sindaco di lenna

Lago del Bernigolo prosciugato, Lobati: “Noi ci crediamo, avviati progetti per valorizzarlo”

Insieme con l'Amministrazione comunale di Moio de' Calvi predisposti itinerari pedonali e ciclabili e sistemata la riva destra. In attesa di fondi del Pnrr

Il sindaco di Lenna e presidente della Comunità montana della Valle Brembana, Jonathan Lobati, interviene in merito al prosciugamento del laghetto del Bernigolo.

“Raccolgo lo spunto lanciato dal vostro articolo sulla situazione del Lago del Bernigolo che rappresenta una grande risorsa per i territori di Lenna e Moio de Calvi, bagnati dalle sue acque.

Il lago, seppur poco conosciuto al grande pubblico, è tornato, dopo anni di abbandono, ad essere centro di attrativa turistica in particolare d’estate, grazie alle attività organizzate come le gite in canoa e al recupero di una parte della riva destra.

Le amministrazione di Lenna e Moio de Calvi, in sinergia, hanno predisposto una serie di progetti di intinerari pedonali e bike che partono proprio dal Lago del Bernigolo e raggiungono Roncobello, il Monte Torcola e la pista ciclopedonale della Valle Brembana, diversi legati anche a finanziamenti Pnrr per i quali siamo in attesa degli esiti.

Questo è quello che possiamo e vogliamo fare noi, rilanciare il Lago del Bernigolo (nel 2020 abbiamo posato la segnaletica stradale sulla ss470) in ottica turistica ma anche come presidio antincendio: non a caso quando succedono i grandi incendi in alta valle, i mezzi aerei COAU vengono proprio al Bernigolo a fare il carico di acqua.

Quello che invece non dipende da noi è la gestione dell’invaso, dove è in atto da anni un progetto coordinato per lo svaso tra enti che viene però frenato dal tipo di materiale depositato nel lago e il problema risiede tutto qui.

La differenza sta nella definizione del materiale! Può essere considerato un sottoprodotto conforme ai parametri di legge e essere riutilizzato nelle aziende che producono inerti, oppure è un rifiuto da conferire a discarica? Sembra una differenza banale, ma tra l’una e l’altra ipotesi ci sono una decina di milioni di differenza di costo.

Ci auguriamo che Regione Lombardia e Enel Green Power possano trovare presto una risposta a questo dilemma e troveranno sicuramente la massima disponibilità delle amministrazioni locali che credono, e investono per il rilancio del lago.

Un bel segnale per iniziare sarebbe quello di riportare il livello del lago al massimo possibile appena finiti i lavori di manutenzione straordinaria della diga che sono necessari per la sicurezza dell’invaso e, perché no, demolire i vecchi pali in cemento inutilizzati sulla sponda di Moio de Calvi”.

 

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