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La testimonianza

Nicola, bergamasco a Dnipro, racconta il cuore in gola mentre i missili bombardano la città

"Si è avvertito un boato. Circa tre minuti dopo ne abbiamo sentito un altro, ancora più forte: colpito un ponte"

Il centro di Dnipro, città dell’Ucraina orientale, è stato colpito da missili russi. Lo ha denunciato il sindaco Borys Filatov con un messaggio su Telegram e la notizia ha fatto il giro del mondo in poche ore.

La situazione è molto complicata e la guerra sta facendo sentire le sue ripercussioni sulla popolazione. Nicola, bergamasco che si trova a Dnipro insieme alla sua famiglia, racconta: “Pochi istanti prima di cenare, attorno alle 20.30, che corrispondono alle 19.30 italiane, abbiamo sentito un boato fortissimo. Circa tre minuti dopo ne abbiamo avvertito un altro, ancora più intenso e profondo. Erano due rumori differenti: se nel primo caso non siamo riusciti subito a capire se fosse stato causato dalla contraerea oppure da un bombardamento, nel secondo abbiamo avuto la sensazione che fosse stato colpito qualcosa non molto lontano da casa nostra. Poco dopo abbiamo appreso che il boato iniziale era scaturito da un missile russo che la contraerei ucraina era riuscita ad abbattere, mentre quello successivo era stato determinato da un missile russo che ha colpito un ponte”.

“Si tratta di uno dei ponti presenti nella città – prosegue Nicola – e vi transitano automobili e veicoli. Sotto, inoltre, passa un treno: il secondo missile si è abbattuto proprio in quella zona e, come si può facilmente immaginare, sono scaturiti disagi per quell’area”.

Infine, Nicola conclude: “Dnipro è stata colpita a due settimane di distanza dall’ultima volta. Quando si verificano questi attacchi la paura è tanta. La prima sensazione è quella di avere il cuore in gola, con un’accelerazione del battito cardiaco e il fiato sospeso. Poi prevale la preoccupazione per l’impatto che l’attacco può avere avuto sul territorio e sui suoi abitanti. L’altro giorno, in modo particolare, i timori erano aumentati quando abbiamo avvertito il secondo boato nell’arco di pochi minuti. Il suono delle sirene, che nelle varie città ucraine sta avvenendo in continuazione per segnalare la presenza di pericoli dal cielo, all’inizio dell’emergenza spaventava parecchio mentre ora quando si avverte un frastuono dopo qualche istante di paura si prova una certa rabbia pensando alle possibili vittime e poi il pensiero corre verso le conseguenze che può generare”.

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