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Confai Bergamo

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Confai appoggia proposte lombarde in sede comunitaria

Bolis (Presidente Confai Bergamo e Lombardia): "Indispensabile che eventuali nuovi provvedimenti possano applicarsi anche alle imprese agromeccaniche"

“Condividiamo l’iniziativa della Regione Lombardia di portare in sede comunitaria alcune proposte di carattere operativo per alleviare il grave stato di crisi in cui si trova l’agricoltura lombarda: tra le richieste, rientrano a pieno titolo l’attivazione di un fondo speciale di liquidità per le imprese, da finanziare con risorse dell’Ue non spese a livello nazionale, così come la cumulabilità tra misure del Psr e credito d’imposta”: si è espresso in questi termini Leonardo Bolis, presidente di Confai Bergamo e Confai Lombardia, commentando le dichiarazioni dell’assessore lombardo all’agricoltura, Fabio Rolfi, rilasciate a Bruxelles durante recenti incontri istituzionali. Bolis ha evidenziato la necessità che eventuali nuovi provvedimenti possano applicarsi anche alle imprese agromeccaniche, le quali stanno sopportando da tempo rilevanti sacrifici economici senza interrompere per questo la propria indispensabile funzione di servizio verso le altre imprese attive in agricoltura.
Tra i comparti indicati come particolarmente bisognosi di interventi di sostegno vi sono quelli più strategici per la Lombardia, quali zootecnia e mais. “Il settore delle produzioni animali – sottolinea il segretario provinciale di Confai Bergamo, Enzo Cattaneo – dal secondo semestre dello scorso anno vive una situazione quasi surreale. Mentre da una parte continua a distinguersi per le proprie produzioni d’eccellenza, dall’altro fa registrare bilanci costantemente in perdita a causa di costi dell’energia e di altri fattori di produzione totalmente fuori controllo”.
A livello bergamasco la situazione di crisi assume toni particolarmente preoccupanti per la maggior parte delle 4.800 imprese agricole attualmente attive. “Alla crisi indotta dagli eventi internazionali – ricorda Cattaneo – si sommano vecchie questioni strutturali ancora per lo più irrisolte, tra cui spicca quella legata alle ridotte dimensioni aziendali medie delle aziende orobiche e alla difficoltà di costruire efficaci economie di scala. Innovazione, integrazione di filiera e valorizzazione dei servizi agromeccanici sono gli ingredienti di una ricetta che dovrà essere applicata sistematicamente al fine di costruire concrete vie d’uscita alle profonde difficoltà con cui si confronta il settore primario”.

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