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Report 26 aprile – 2 maggio

Covid, settimana dai dati tutti in discesa, ma a Bergamo il calo è minore

Scende il numero dei pazienti ricoverati in Area Medica all’ospedale cittadino: nel periodo si è passati da 37 a 35; i ricoverati in Terapia Intensiva passano da 5 a 6.

Negli ultimi 7 giorni (26 aprile– 2 maggio) ci sono state 358.835 diagnosi, in diminuzione del 16% rispetto alla settimana precedente (426.955). Il tasso di positività medio ai tamponi è stato del 15,25%, in diminuzione rispetto alla settimana precedente, quando era al 16,78%. Media giornaliera 51.262 (da 60.994).

In calo i decessi: questa settimana i morti sono stati 955, mentre lunedì scorso ne contavamo 1.105.

Scendono anche i ricoveri nei reparti Covid: 9.794 (erano 10.050) e quelli in Terapia Intensiva: da 416 a 368.

Diminuisce pure il numero dei nuovi ingressi in terapia intensiva che passa da 271 a 235.

In decremento l’indice di occupazione nei Reparti Covid: dal 15,5% al 15,1%; così come quello nei Reparti di Terapia Intensiva: dal 4,2% al 3,7%

In calo anche i pazienti in isolamento domiciliare: sono 1.194.940 (erano 1.232.134).

I tamponi totali sono stati 2.353.084 (2.554.618 nel periodo precedente).

In diminuzione anche tutti gli altri indici:

Curva dei contagi: da 0,39 a 0,32.

Rt nazionale: da 1,0 a 0,97.

Indice di contagio ogni 100 mila abitanti: da 730 a 700.

Lombardia e Bergamo

Anche in Lombardia si registra un calo nel numero dei positivi, che passa da 52.516 a 45.990 (-12,4%).

Si registra un lieve rialzo per quanto riguarda il numero dei ricoverati in Area Covid: da 1.171 a 1.177; mentre per pazienti in Terapia Intensiva si passa da 42 a 35 pazienti. In aumento invece il numero dei nuovi ingressi in terapia intensiva che passano da 12 a 19.

In forza dei suddetti numeri, scende l’indice di occupazione nei Reparti di Terapia Intensiva: dal 2,3% al 1,9%, mentre per quello relativo ai Reparti Covid si registra un piccolo aumento: dall’11,2% all’11,3%.

Stabile il numero dei decessi: nel periodo sono stati 179 rispetto ai 178 del precedente.

Il totale ufficiale da inizio epidemia è di 40.011 vittime.

Per quanto riguarda gli attualmente positivi, si registra una diminuzione: sono ora 151.188 (erano 157.409 la settimana scorsa); lo stesso calo che riguarda le persone attualmente in isolamento domiciliare, che sono ora 149.976 (erano 156.196).

Scende l’incidenza dei casi ogni 100mila abitanti: da 530 a 480; così come l’indice medio settimanale di positività, che passa dal 13,15 % al 12,75%.

La provincia di Bergamo non riscontra lo stesso calo registrato nel resto d’Italia: i positivi, infatti, sono stati 3.709 rispetto ai 3.728 del periodo precedente con solo un -0,5%.

Scende il numero dei pazienti ricoverati in Area Medica all’ospedale cittadino: nel periodo si è passati da 37 a 35; i ricoverati in Terapia Intensiva passano da 5 a 6.

Nel periodo osservato si sono registrati 11 decessi.

Invariato l’indice di contagio ogni 100 mila abitanti: 336.

Nonostante si respiri sempre più un aria di libertà, confortata anche dalle nuove regole, le circa 50.000 persone positive ogni giorno sono 5 volte quelle che si riscontravano un anno fa; mentre il tasso di positività, nonostante i molti tamponi in più, era circa un terzo (5,5%).

L’epidemia è quindi ancora fra di noi: imparare a conviverci è un bene, ma dobbiamo essere anche consapevoli della sua presenza.

È ancora tempo di nuove regole

Le restrizioni che ci hanno accompagnato in questi due anni stanno via via lasciando spazio alla normalità pre-pandemica, in un contesto di convivenza con il virus. E da domenica 1° maggio sono cessati alcuni obblighi.

Una delle novità più attese riguarda proprio la certificazione verde: il green pass non sarà più richiesto sia per il lavoro che per il tempo libero. Non cesserà di esistere, ma di fatto non sarà più richiesto in Italia.

Dal 1° maggio, infatti, è scattato l’accesso libero per accedere a tutti quei luoghi dove fino al 30 aprile il certificato verde è stato obbligatorio nella sua versione “base” o “rafforzata”: bar e ristoranti al chiuso, aerei, treni, traghetti e pullman intra-regionali, palestre e piscine al chiuso, feste e cerimonie, convegni e congressi, discoteche e sale da gioco, cinema, teatri, concerti.

L’unica eccezione sono le visite in ospedale e Rsa, dove sarà necessario esibire il super green pass (vaccinazione o guarigione) fino al 31 dicembre. E attenzione ai viaggi all’estero: in alcuni Paesi è ancora richiesto.

Dove resta l’obbligo delle mascherine

Per quanto concerne le mascherine, invece, il governo ha deciso di prorogarne l’obbligo fino al 15 giugno su tutti i mezzi di trasporto locali e a lunga percorrenza: dai bus alle metropolitane, dai treni regionali a quelli ad alta velocità fino ai traghetti e agli aerei. La FFP2, insomma, rimane ancora per un po’.
Anche nei cinema, nei teatri e per tutti gli spettacoli al chiuso come i concerti, nonché nei palazzetti dello sport, così come in ospedali e Rsa, dove invece l’obbligo è fissato fino al 31 maggio.

Omicron alla prova dei fatti

“Sono ormai trascorsi tre mesi di convivenza con Omicron, e quello che si è capito è che questa variante del Covid, protagonista incontrastata della lunga coda della quarta ondata della pandemia, è tutt’altro che una influenza. Da allora si sono contati oltre 16mila morti, in gran parte over 70 e over 80, il doppio di un tradizionale virus influenzale che nelle stagioni record non supera 8-10mila morti in 6-8 mesi”.

In breve

Nella Cina alle prese con la variante Omicron, sono 46 le città attualmente in lockdown parziale o totale. E secondo una stima la situazione ha conseguenze dirette sulla vita di 343 milioni di persone. L’area più colpita è quella di Shanghai. La città è ancora alle prese con restrizioni molto severe. E nelle ultime ore i cittadini hanno protestato con flash mob sui balconi.

Moderna ha annunciato di aver presentato una richiesta di autorizzazione all’uso di emergenza del suo vaccino contro il Covid nei bambini con età compresa fra i 6 mesi di vita ai 5 anni. La domanda è stata depositata presso la Food and Drug Administration, e l’azienda ha aggiunto che “richieste simili sono in arrivo anche per autorità regolatorie internazionali”. La domanda di autorizzazione presentata negli Usa riguarda un regime di due dosi del vaccino a mRna da 25 microgrammi.

La quarta dose stenta a decollare: sono state finora somministrate solo 330.000 quarte dosi in tutta Italia, ovvero lo 0,55% della popolazione. Poche, tanto che il ministro Speranza ha sollecitato la popolazione, a cui è consigliata, di sottoporsi alla vaccinazione.

Nel mondo

A livello mondiale continua la fase di calo epidemico, interpretata con estrema cautela dall’Oms a causa della forte riduzione dei test diagnostici in molti tra i maggiori Paesi sottoposti a monitoraggio. Il rischio è quello di ricadere in situazioni già viste in passato, con una curva epidemica solo apparentemente in fase discendente: non cercare il virus è il modo migliore per non trovarlo. Nella settimana epidemiologica 18-24 aprile i nuovi casi sono stati 4.548.226, con una riduzione del 18,6% sul periodo precedente. In calo anche i decessi (-16,9%) a quota 15.134.
Da inizio pandemia sono stati individuati 508milioni di positivi, che hanno causato 6.230.000 decessi.

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