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Top&flop

Atalanta, Pasalic evita la débacle, ma la crisi non conosce fine

Atalanta Duvan-dipendente? Senza Ilicic, e con i Malinovksyi, Miranchuk e Pessina così altalenanti sicuramente sì

Niente da fare, anche a questo giro si tratta dell’ ennesima occasione sprecata, gettata alle ortiche. Gli avversari nella lotta europea non brillano, ma l’Atalanta non ne approfitta mai, continua a rincorrere quasi a vuoto e contro la Salernitana non va oltre l’1-1 finale.

Il commento al posticipo della trentacinquesima giornata potrebbe essere molto simile ai report dei post gara delle ultime settimane, un copia e incolla praticamente identico. Un’Atalanta che risulta appannata sia fisicamente che mentalmente, che fatica con qualsiasi avversario si trova a dover affrontare (soprattutto se queste squadre, nonostante non siano mostri sacri e invalicabili, stanno passando un buon status di forma come Verona, Torino e Salernitana).

Una formazione che va costantemente sotto nel punteggio senza avere la forza di completare una rimonta: basti pensare che nelle otto occasioni in cui nel girone di ritorno i nerazzurri si son trovati sotto, non son mai riusciti a ribaltare la partita. Segnale di una forza sia di volontà che di valori che è venuta a mancare con un crollo tanto vertiginoso quanto poco spiegabile dopo l’ottimo girone di andata. Anche contro gli uomini di Nicola, sono gli ospiti a mettere la freccia con Ederson. Non solo però i campani vanno avanti, ma sono maggiormente sul pezzo, arrivano sempre primi su ogni seconda palla mentre la Dea si perde tra lanci lunghi a Zapata e reti di passaggi sterilissimi che non portano a conclusioni e vere chances da gol.

Ci vuole ancora Pasalic ad evitare la figuraccia, che però in tutta onestà non sarebbe nemmeno cosi immeritata. Ad oggi pensare alla qualificazione europea sembra quasi una presa in giro.

Eppure la Dea è ancora in corsa: forse più per mere questioni aritmetiche che per motivazioni e speranze derivanti dal gioco. In ogni caso dal 23 maggio ci saranno tante riflessioni da fare.

TOP E FLOP

Passando all’analisi dei singoli in una prova collettivamente deludente a strappare la piena sufficienza sono sicuramente un Palomino sempre sugli scudi e un Pasalic ancora salvagente. Per l’argentino stagione di grande personalità e carisma, praticamente perfetta dopo annate in cui con buona frequenza incappava in più di uno scivolone difensivo, mentre il croato continua a risultare decisivo.

Risulta invece molto meno comprensibile la scelta di mister Gasperini di privarsi del numero 88 dall’inizio; con le gare distanziate da almeno 5 giorni l’una dall’altra non è necessario chissà che turnover e se si vuole ancora raggiungere l’obiettivo europeo va messo in campo chi sta meglio e può dare davvero il massimo.

Parlando di chi sta bene e chi no sicuramente Zapata non ha recuperato nemmeno la metà del proprio potenziale. Dietro la lavagna Demiral, il quale si addormenta mentre Ederson porta in vantaggio i granata, così come l’accoppiata Scalvini-Hateboer che sulla destra combinano poco o nulla. Maehle quando entra almeno è propositivo e va al tiro, mentre Zappacosta dall’altro lato quantomeno immette una serie di traversoni. Nulla di trascendentale ma meglio di niente.

Il crollo degli orobici è lampante e verticale. Eppure l’Atalanta del girone di ritorno non è che sia tanto diversa da quella che nell’andata aveva fatto segnare il record dei 36 punti. Non si tratta di due stagioni distinte, ma della stessa stagione, degli stessi giocatori di fatto a disposizione (un Boga in più), molti infortuni ed errori arbitrali. Quindi viene da chiedersi il motivo di tale differenza di rendimento. Potrebbe avere un nome e un cognome, ossia Duvan Zapata. Nella prima parte di campionato era stato fondamentale, permettendo anche agli altri compagni di esprimersi in modo efficace. Da quando si è fatto male, proprio nell’ultima giornata di andata, per la Dea è iniziato il declino. Atalanta Duvan-dipendente? Senza Ilicic, e con i Malinovksyi, Miranchuk e Pessina così altalenanti sicuramente sì.

LE PAGELLE

Musso 6
Scalvini 5,5 (Djimsiti 6)
Demiral 5 (Pasalic 7)
Palomino 6,5
Hateboer 5 (Maehle 6)
De Roon 6
Freuler 6
Zappacosta 5,5
Boga 5
Muriel 5,5 (Malinovskyi 6+)
Zapata 5 (Miranchuk 5,5)

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