Treviglio. Silvana Erzenbergher ha avuto un principio d’infarto ed è ricoverata in terapia intensiva nell’unica coronarica dell’ospedale Papa Giovanni di Bergamo.
Sabato 30 aprile ci sarà la convalida dell’arresto ma, come dichiara l’avvocato Pamela Nodari, “non ci sarà nessun interrogatorio. Viste le sue condizioni di salute, i medici sconsigliano di sottoporre la signora ad uno stress simile. Aspettiamo che si rimetta e poi vediamo”.
La donna, 71 anni, ha accusato un malore mentre si trovava nella caserma dei carabinieri di Treviglio in seguito all’arresto per omicidio volontario aggravato e tentato omicidio. Alle 7.30 del mattino di giovedì ha infatti sparato e ucciso il suo vicino, Luigi Casati ed ha ferito gravemente la moglie di lui, Monica Leoni.
Secondo i residenti della palazzina di via Brassede, a Treviglio, dove la coppia e Silvana Erzenbergher vivevano, i dissapori andavano avanti da un paio d’anni. Ogni pretesto era buono per litigare con i due, in base a quanto riportato da chi viveva nello stabile. C’è chi ha dichiarato che la donna li aveva presi di mira, la scorsa estate aveva tirato una bastonata a Monica Leoni e per questo era stata denunciata.
Invece Silvana si sentiva una vittima. Diceva che non dormiva più da quattro anni, che non ce la faceva più. Ma non si sa di preciso cosa abbia fatto scattare tutta la sua rabbia venerdì mattina, un odio così profondo da spingerla ad impugnare la sua pistola, regolarmente detenuta, e scendere in strada per aspettare il vicino e freddarlo con tre colpi sparati al volto, al torace e ad una gamba. E poi rivolgere l’arma contro la moglie, accorsa per soccorrere il marito.
Lo spiegherà al giudice delle indagini preliminari appena si sentirà meglio ed uscirà dalla terapia intensiva, se deciderà di non avvalersi della facoltà di non rispondere.
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