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L'omicidio di treviglio

“I colpi di pistola, poi ho visto la moglie accucciarsi su Casati e Silvana sparare anche a lei” fotogallery video

Il racconto di una testimone: sembra che le forze dell'Ordine fossero già intervenute altre volte per i dissidi tra i coniugi Casati e la signora Erzembergher, ora in stato di fermo

Treviglio. Che cosa ha spinto Silvana Erzembergher, 71 anni, residente al piano terra di questa palazzina in via Brasside 2/D a Treviglio a sparare di prima mattina contro i coniugi Casati che vivevano al secondo piano? Se lo chiedono i carabinieri che indagano, il pubblico ministero Guido Schininà, i vicini di casa di questo stabile di 4 piani che ospita una decina di famiglie.

Quei cinque colpi d’arma da fuoco (“prima tre e poco dopo altri due”, dicono di avere udito i vicini) hanno fatto tremare il palazzo alle 7.40 di giovedì 28 aprile. Tutti qui li hanno sentiti, poi si sono barricati in casa, fino all’arrivo dei carabinieri, delle ambulanze e dell’elicottero del 118.

Una testimone oculare, Francesca Turuani, afferma: “Ho sentito i colpi di pistola, poi ho visto Monica Leoni inginocchiarsi davanti al marito. A quel punto la Erzembergher ha sparato anche alla Leoni, colpendola alla gamba”.

Il movente? Pare futili motivi. Ruggini che andavano avanti da tempo, confermano ancora i vicini senza scendere troppo nei dettagli. Si dice che le forze dell’Ordine fossero già intervenute altre volte per i dissidi tra i coniugi Casati e la signora Erzembergher, ora fermata con l’accusa di omicidio.

Luigi Casati, 62 anni, pensionato, ex metalmeccanico, è stato freddato in cortile con colpi al viso e al petto, la moglie Monica Leoni, 57 anni, ex impiegata in una ditta di fiale della zona è stata ferita ad una gamba e di striscio alla schiena. Sedate ed intubata, è stata trasportata con urgenza con l’elicottero all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo.

“Questa storia andava avanti da tempo, stamattina l’ha fatto davvero” ha detto tra le lacrime Emanuele Casati, 35 anni, figlio della vittima, una volta arrivato sul posto della tragedia.

Liti e diverbi. Forse anche percosse, sempre secondo quanto testimoniato da più vicini. L’estate scorsa la Erzembergher avrebbe inseguito e colpito alla spalla Monica Leoni con un bastone, le tirava uova contro la serranda dell’autorimessa. E sempre i vicini di casa confermano che “la moglie della vittima si sentiva presa di mira”, senza sapere bene il perché.

Un odio cresciuto giorno dopo giorno, sfociato nella sparatoria e nell’omicidio. Resta da capire da dove è nato questo astio e che cosa abbia spinto la vicina del primo piano a maturare questo piano per distruggere fisicamente la coppia che viveva sopra di lei.

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