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Top & flop

Tanti gol, nessun vincitore: l’Atalanta resta ottava

A salvare la Dea è principalmente Muriel. Come nel match del Penzo era entrato in modo decisivo in tutti e tre i gol, anche in questa occasione il colombiano è stato assoluto attore protagonista nelle quattro reti

Alla fine tra Atalanta e Torino  esce un 4-4 scoppiettante e pieno di sali e scendi ma è un punteggio che non può andar del tutto bene a una squadra che deve rimontare nella corsa alla qualificazione europea.

Reagire e strappare un punto dopo il 2-4 che si era prefigurato nella ripresa è chiaramente un segnale, ma l’ennesima vittoria mancata e prestazione altalenante in casa non può far uscire soddisfatti dallo stadio i poco più di dieci mila tifosi orobici.

Il match del Gewiss Stadium vive una miriade di fasi diverse. Il Torino passa rapidamente in vantaggio alla prima azione offensiva, poi la Dea riesce a ribaltare il tutto già a metà primo tempo grazie a Muriel e De Roon. A cavallo delle due frazioni di gioco i ragazzi di Juric, complice una serie di disattenzioni difensive atalantine, accelerano e travolgono la squadra orobica (doppio rigore di Lukic e autorete di Freuler).

La Dea sembra alle corde, alla deriva e allo sbando, anche il pubblico è spompato nell’entusiasmo. Una reazione nel finale porta al pareggio insperato, che non consente il doppio sorpasso a Fiorentina e Lazio, ma quantomeno evita un’altro ko casalingo. La partita di Venezia non poteva rappresentare di certo un test veritiero per capire quanto fosse concreta rinascita della squadra mentre uno scoglio più probante era proprio il Toro, una formazione che nonostante non abbia più nulla da chiedere al campionato si trova in uno stato di forma molto smagliante.

La Dea al contrario la forma non ce l’ha e probabilmente non l’avrà nemmeno nell’ultimo mese di campionato. Nonostante tutto, la classifica consente ancora di mantenere accesa la fiammella di speranze europee. Ora però non si deve più sbagliare davvero: 9 punti almeno tra Salernitana, Spezia e Empoli sono obbligatori altrimenti quasi sicuramente si rimarrà fuori da tutto.

TOP E FLOP

A salvare la Dea è principalmente Muriel. Come nel match del Penzo era entrato in modo decisivo in tutti e tre i gol, anche in questa occasione il colombiano è stato assoluto attore protagonista nelle quattro reti con due assist e due gol su rigore (non così semplice quando si ha di fronte un armadio di portiere come Milinkovic-Savic).

Per il numero 9 un dato molto curioso da segnalare: in queste due sfide a distanza di quattro giorni uno come Muriel, abituato a giocare un’ora in media, è rimasto in campo ben 184 minuti su 190 (sostituito solo nel finale in laguna). Questo a sottolineare la sua importanza in questo momento nell’economia dell’Atalanta.

Buono anche l’ingresso di Pasalic, il quale diventa il miglior marcatore in Serie A in questa stagione con 11 gol. E qui vanno fatte anche alcune considerazioni sul poco spazio che viene concesso da Gasperini al croato nonostante i buoni numeri forniti. Veramente troppo poco, soprattutto se le alternative sono un Pessina costantemente fuori registro e un Boga ancora mezzo spaesato.

Sul banco degli imputati sicuramente finisce la difesa e non potrebbe essere altrimenti dopo aver subito ben quattro reti. A Bergamo ogni qual volta granata si son diretti verso Musso lo hanno praticamente trafitto puntualmente (4 gol su 5 conclusioni) e questo è un cruccio di una retroguardia atalantina in difficoltà costante nelle occasioni in cui il Toro si è presentato in avanti. Djimsiti lascia scappare Praet sullo 0-1 e poi con la complicità di Musso apparecchia la tavola al primo rigore piemontese, Toloi concede il secondo penalty, anche Scalvini non è perfetto nelle letture di movimento.

LE PAGELLE

Musso 6
Djimsiti 4,5 (Toloi 5,5)
Palomino 6
Scalvini 5,5 (Demiral 6)
Hateboer 5,5
Freuler 6 (Pasalic 6,5)
De Roon 6,5
Zappacosta 6
Pessina 5 (Boga 5)
Zapata 5,5 (Malinovskyi SV)
Muriel 8

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