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Subito dopo il delitto

Omicidio di Treviglio, il video shock degli attimi appena successivi alla sparatoria video

Circola in rete il filmato girato da una residente del complesso di via Brassede: si vede Silvana Erzembergher con la pistola in pugno, a terra il corpo esanime di Luigi Casati, accanto a lui la moglie Monica Leoni e il loro cagnolino

Treviglio. I capelli biondo platino raccolti in una coda di cavallo, il soprabito turchese, gonna e pantaloni neri, stivaletti con il tacco tempestato di perle. A tracolla ha un borsetta bianca e in mano tiene la pistola.

Silvana Erzembergher, 71 anni, impugna l’arma con la quale avrebbe appena freddato il suo vicino di casa Luigi Casati e ferito alla gamba e alla schiena la moglie di lui, Monica Leoni.

Sono immagini inquietanti, visibili chiaramente in un video che circola in rete, girato con il telefonino da una residente della palazzina dove vivevano i due coniugi e la loro assassina, in via Brasside a Treviglio.

Dura due minuti, ma sono sufficienti per comprendere la drammaticità di quanto accaduto giovedì mattina, poco dopo le 7, sulla pubblica via.

Silvana Erzembergher abbassa il braccio, la pistola ancora in pugno. A terra c’è il corpo di Casati, prono, accanto a lui la moglie Monica, seduta con una gamba tesa lungo il selciato, probabilmente l’arto gravemente ferito dal proiettile sparatole dalla vicina. Con una mano accarezza la schiena del marito, con l’altra stringe a sé il loro cagnolino.

La 71enne, ancora armata, passeggia avanti e indietro, con calma, non ha intenzione di fuggire. Cerca qualcosa nella borsetta bianca, ma l’arma, legalmente detenuta, non la molla. Solleva la testa in direzione dei vicini di casa che la stanno filmando. A quel punto nel video subentra l’audio. La donna che sta filmando è sconvolta, dice di aver appena chiamato i carabinieri: “Questa è pazza”, dice. Qualcuno grida in direzione della Erzembergher “Sei una c…..a”, e lo ripete una seconda volta, con rabbia.

Chissà cos’è scattato nella testa della donna giovedì mattina. Il rancore che da tempo covava nei confronti dei coniugi Casati e che l’aveva portata a colpire Monica con un bastone, la scorsa estate, e a lanciare uova contro la claire del loro garage, si è trasformato in un odio talmente grande da spingerla, con ogni probabilità, a commettere un delitto e a tentarne un secondo. Ora dovrà spiegare agli inquirenti perché avrebbe freddato il vicino sulla strada, perché avrebbe ridotto la moglie in fin di vita. Dovrà rispondere di omicidio volontario aggravato e tentato omicidio.

 

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