Bergamo. Nessuno avrebbe inseguito Bara Thiam fino al punto in cui si è gettato nel burrone dove ha trovato la morte. Ne sono convinti i legali dei tre imputati a processo per la tragedia del 20enne senegalese, deceduto in circostanze poco chiare la notte tra il 22 e il 23 luglio 2017 a Ubiale Clanezzo.
Mamadou Lamine Thiam, detto Bara, come ricostruito dalle indagini quella sera ebbe una lite con un ragazzo in servizio alla Ubiale Power Sound Festival, al quale rifilò una testata. A quel punto prima Claudio Brioschi, 56enne di Ubiale che lavorava alla festa, poi Raul Magitteri, 25enne di Sorisole, e la compagna Ingrid Bassanelli, sua coetanea di Sedrina, sempre secondo gli inquirenti, inseguirono il 20enne di Almè fino alla Provinciale che porta a Zogno dove cadde e morì nel precipizio di 18 metri.
La scena venne ripresa dalle telecamere di sorveglianza del paese. Il cadavere venne trovato solo il giorno successivo.
Una versione dei fatti che nell’udienza di giovedì mattina gli avvocati della difesa hanno cercato di smontare. A partire da Beniamino Alberti, legale del principale imputato, Brioschi, per il quale il pm Claudia Monzio Compagnoni ha chiesto 11 anni con l’accusa di omicidio preterintenzionale: “Il mio assistito voleva solo assicurare Thiam al servizio di sicurezza della festa – le parole del legale – . Quando esce dall’auto sulla quale era salito per scappare dopo il litigio, Brioschi lo segue ma è molto più lento di lui. Nelle riprese delle telecamere non lo si vede nel momento in cui il ragazzo cade. L’hanno testimoniato anche i suoi amici che non era lì. Brioschi ha sbagliato a non lasciare perdere ma si è trovato al centro di una vicenda più grossa di lui. Chiedo l’assoluzione perchè il fatto non sussiste”.
Anche Stefano Sesti, legale di Magitteri, ha chiesto l’assoluzione a differenza dei 10 anni, sempre per omicidio preterintenzionale, chiesti dall’accusa: “Tra la vittima e il mio assistito non c’è stato alcun contatto quella sera e non si conoscevano nemmeno. Lui è scappato di corsa dalla festa non per rincorrere Bara ma solo perchè aveva in tasca dell’hashish ed era stato informato dell’arrivo dei carabinieri dopo la lite che aveva coinvolto il giovane senegalese”.
Per Ingrid Bassanelli è stata chiesta una condanna a due mesi per omissione di soccorso. Il suo avvocato Cristina Maccari ha toccato aspetti più personali per difenderla dalle accuse e chiederne l’assoluzione: “Lei quella sera aveva litigato col suo ragazzo per una scenata di gelosia e lui aveva deciso di andarsene dalla festa. Per questo lo ha seguito lungo la Provinciale, ma si è fermata ben prima del punto della caduta di Thiam e non ha visto la scena”.
La prossima udienza è stata fissata per giovedì 12 maggio: dopo le controrepliche del pubblico ministero potrebbe arrivare la sentenza.
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