Sono ore di ansia per la famiglia di Ivan Luca Vavassori, il 29enne di origini russe che all’inizio della guerra si è arruolato volontario con la legione degli internazionali per combattere nelle file degli ucraini.
Da domenica 24 aprile non si hanno sue notizie e lunedì mattina sul suo profilo Instagram è apparso questo messaggio: “Ci dispiace informarvi che la scorsa notte, durante la ritirata di alcuni feriti in un attacco a Mariupol, due convogli sono stati distrutti dall’esercito russo. In uno di questi c’era forse anche Ivan, insieme col 4° Reggimento. Stiamo provando a capire se ci sono sopravvissuti. Vi informeremo attraverso le due pagine Instagram e Facebook che Ivan ci ha lasciato a gestire”.
Vavassori, ex portiere in Serie C di Legnano, Pro Patria e Bra, con un’esperienza sportiva anche in Bolivia con il Real Santa Cruz, durante quest’esperienza in Ucraina è molto attivo sui social, dove documenta con video e foto i suoi spostamenti, condividendo pensieri nei momenti di tregua tra operazioni militari. Da alcuni giorni non posta più niente. Non è la prima volta che accade, ma mai prima d’ora era apparso un messaggio come quello di questa mattina.
Ivan Luca Vavassori è figlio adottivo del bergamasco Pietro (ex patron della Pro Patria Calcio e a capo dell’azienda di logistica Italsempione) e di sua moglie Alessandra Sgarella, l’imprenditrice piemontese sequestrata dalla ‘ndrangheta negli anni Novanta (fu tenuta in prigionia per nove mesi, tra il 1997 e il 1998) e venuta a mancare nel 2011.
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