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Il caso

Epatite acuta nei bambini, il Ministero della Salute: “Nessun nesso col vaccino anti-Covid”

Un ragazzino di 11 anni, sottoposto a trapianto di fegato, e una bimba di 6 anni, sono i due minorenni con epatite acuta di origine sconosciuta ricoverati all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo

Nessun nesso fra vaccino anti-Covid e i casi di epatite acuta che ha fatto scattare l’allarme in Gran Bretagna e poi in altri paesi d’Europa e Usa.

Lo ribadisce anche la Circolare del Ministero della Salute, diramato sabato 23 aprile, con le indicazioni dei controlli da effettuare in seguito all’allerta per alcuni casi registrati nelle scorse settimane in Europa e negli Usa, e ora anche in Italia, di epatite di natura sconosciuta.

La nuova circolare, la seconda dopo quella del 14 aprile, chiede a tutte le organizzazioni sanitarie e ai medici di segnalare ogni caso sospetto di epatite di cui non comprendono le cause.

“Nessuno dei bambini che hanno ricevuto diagnosi di epatite acuta nel Regno Unito nei giorni scorsi era stato vaccinato contro Covid-19” fa sapere in una scheda dedicata alla vicenda l’Ordine dei Medici attraverso la pagina di domande e riposte da parte di esperti su varie questioni di salute “Dottore ma è vero che..?”.

I DUE CASI DI BERGAMO
Un ragazzino di 11 anni, sottoposto a trapianto di fegato, e una bimba di 6 anni, sono i due minorenni con epatite acuta di origine sconosciuta ricoverati all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. I due pazienti non risiedono in provincia di Bergamo, né le due situazioni sono collegabili tra di loro.

UNDICI CASI, DUE CONFERMATI
Al 22 aprile sono giunte in totale 11 segnalazioni che fanno riferimento a pazienti individuati in diverse Regioni italiane (Abruzzo, Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Marche, Sicilia, Toscana e Veneto), si legge nella circolare del ministero della Salute inviata sabato 23 aprile alle regioni, alle strutture sanitarie e ai medici sui casi di epatiti acuta di natura non conosciuta. Solo due sono confermati e ad uno giudicato “possibile” è stato eseguito un trapianto. Una positività per Adenovirus o per SARS-CoV-2 è stata per ora riportata solo in 2 casi sospetti.
“Il ruolo degli Adenovirus in queste forme ipotizzato in UK, non è però confermato”.

Si tratta, si legge nella circolare, di segnalazioni relative a casi sporadici sparsi sul territorio nazionale. Di questi un paziente non rientra nella definizione di caso (ricoverato prima del gennaio 2022); 2 casi sono in corso di valutazione per possibili ulteriori cause eziologiche; 4 casi sono definibili come “sospetti” (gli esami sono al momento in corso o non definiti); 2 casi definiti come “possibili” (età superiore ai 10 anni); 2 casi “confermati” Diverse Regioni (Campania, Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta, Calabria, Puglia) hanno comunicato di non avere al momento casi da segnalare.

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