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La nomina

Ariela Benigni tra gli scienziati chiamati a elaborare una strategia di ricerca fondamentale

L'obiettivo del tavolo tecnico istituito dal Ministero dell’Università e della Ricerca è definire impegni, investimenti e una strategia aperta all'Europa e al mondo

Ariela Benigni, coordinatore ricerche per le sedi di Bergamo e Ranica dell’Istituto di ricerche farmacologiche “Mario Negri”, partecipa al tavolo tecnico istituito dal Ministero dell’Università e della Ricerca allo scopo di studiare e formulare proposte in materia di ricerca fondamentale.

Gli scienziati e le scienziate che ne fanno parte sono chiamati a elaborare una strategia italiana, non necessariamente legata a una traduzione immediata in trasferimento tecnologico, definendo le caratteristiche stesse della ricerca fondamentale, individuando il quadro dei finanziamenti ad essa destinati anche in confronto al contesto europeo e internazionale, stabilendo gli obiettivi di sviluppo di medio e lungo termine, così come previsto nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Fanno parte del tavolo di lavoro, oltre a Begnini, altri 8 esperti di comprovata qualificazione scientifica e professionale ai quali non spetta alcun compenso: Luigi Ambrosio (direttore della Scuola Normale Superiore), Ugo Amaldi (già professore ordinario di Fisica medica e Fisica sanitaria – CERN), Paola Inverardi (professore ordinario di Informatica, Università degli Studi dell’Aquila), Francesco Loreto (professore ordinario di Fisiologia Vegetale, Università degli Studi di Napoli ‘Federico II’), Gianfranco Pacchioni (professore ordinario di Chimica generale e inorganica, Università degli Studi di Milano ‘Bicocca’), Barbara Rossi (ICREA professor, University Pompeu Fabra UPF, Barcellona), Angela Santoni(professore emerito di Immunologia e Immunopatologia, Università degli Studi di Roma ‘La Sapienza’), Luisa Torsi (professore ordinario di Chimica, Università degli Studi di Bari ‘Aldo Moro’).

“Ringrazio tutti i componenti del tavolo – ha detto il ministro, Maria Cristina Messa – per avere accettato di farvi parte e lavorare insieme con l’obiettivo di definire una strategia solida e realizzabile nel medio-lungo termine, per consentire al nostro Paese di diventare una meta verso la quale tanti ricercatori, italiani e stranieri, soprattutto giovani, decidano di aspirare per portare avanti progetti ambiziosi nell’interesse della comunità”.

Il gruppo resterà costituito fino al raggiungimento degli obiettivi, e comunque non più di tre anni.

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