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Il racconto

Tomorr Buzi di Romano ha salvato il bimbo nel lago di Braies: “Ho ascoltato l’istinto”

Era in gita nella nota località del Trentino con moglie e figlie: "Quando ho sentito le urla non ci ho pensato due volte, la mia missione era salvarlo”

Romano di Lombardia. Era in gita al lago di Braies in Trentino Alto Adige, con la moglie e le figlie, quando ha sentito le urla di una donna che cercava disperatamente aiuto, accompagnate dal pianto di un bambino, il figlio di quattro mesi: senza esitare, è corso a salvare il piccolo rischiando la sua stessa vita.

Una volta compresa la gravità della situazione, Tomorr Buzi, 43enne albanese di Romano di Lombardia, si è precipitato verso la lastra di ghiaccio. Camminarci sopra sarebbe stato impossibile, considerato lo scarso spessore della stessa che ha causato la caduta in acqua di 8 persone lunedì scorso.

Buzi è strisciato e rotolato con cautela sul ghiaccio, per raggiungere il bimbo in pericolo. “Nessuno potrebbe mai resistere alle grida di una donna che chiede aiuto, ancor meno al pianto di un bimbo – dice -. Era così piccolo e indifeso. Quando l’ho visto, mosso dall’istinto, sono subito corso a salvarlo. È questione di pochi secondi in cui non pensi a nulla, se non alla tua missione. La mia, in quel momento, era trarlo in salvo”.

Non ha badato ai vestiti che stava indossando, al cellulare e al portafogli che aveva in tasca. “Mia moglie e le mie figlie hanno avuto paura, io no. In quel momento ho provato di tutto – prosegue -, ma non ho temuto mai per la mia vita. Quel bimbo era in pericolo, mentre la mia famiglia era salva e questo è bastato a farmi correre dal piccolo”.

Dopo averlo estratto dall’acqua gelida, Tomorr Buzi ha messo il bimbo sulla lastra, in attesa di aiuto. Lui stesso è finito nel lago. Una volta arrivati i soccorsi, entrambi sono stati messi in salvo.

A distanza di qualche giorno, l’uomo si dice fiero della propria azione e sottolinea come anche la moglie e le figlie lo siano, malgrado l’ovvia preoccupazione iniziale.

“Mi dispiace – conclude il 43enne di Romano – aver fatto stare in pensiero la mia famiglia, ma sapevo che stavo facendo la cosa giusta e so che anche loro, in fondo, pensavano lo stesso. Tornassi indietro, lo rifarei”.

Non hanno tardato ad arrivare i sinceri complimenti di conoscenti, amici e del sindaco di Romano, Sebastian Nicoli, che giovedì mattina ha incontrato e ringraziato personalmente il suo concittadino.

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