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Il giallo

Grumello, l’imprenditore Campa ucciso 24 ore prima della cessione della sua azienda fotogallery

Giovedì 21 aprile, a 24 ore dalla sua morte, Anselmo Campa, avrebbe dovuto firmare un atto di cessione definitiva delle quote della sua ditta

Grumello del Monte. “Dì alla Giusi che più tardi pago la birra. E domani ci vediamo per sistemare le assi del campo di bocce”.

Ma le assi sono ancora lì, ferme, e la birra non l’ha potuta pagare. Queste due promesse sono le ultime parole che restano agli amici.
Anselmo Campa è stato trovato morto mercoledì sera, intorno alle 21, nel suo appartamento in via Nembrini 56 a Grumello, riverso a terra nel sangue e con una profonda ferita alla testa.

Sono stati proprio gli amici del circolo Arci ad allarmarsi. Lì, in quella che secondo loro per Anselmo non era la seconda ma la prima casa, l’avevano visto l’ultima volta martedì.

“Era troppo strano che non ci fosse, era qui tutti i giorni” si ripetevano. E così mercoledì, dopo averlo aspettato e chiamato tre volte senza risposta, verso l’ora di cena in quattro sono andati a cercarlo a casa. A trovarlo è stato Moreno, amico ed ex carabiniere, che ha chiamato immediatamente il comando di Bergamo.
Nativo di Cividino di Castelli Calepio, il 56enne viveva da solo nell’appartamento vicino alla stazione ferroviaria. Aveva due figlie, Federica e Noemi, di 21 e 13 anni, avute dalla seconda moglie Sara con la quale da oltre un anno si era lasciato.

Le indagini avviate dalla Procura di Bergamo lavorano all’ipotesi di omicidio aggravato. Sul movente ancora nessuna certezza, ma non si esclude nulla.

A cominciare dalla cessione dell’azienda di famiglia, la TTG di Cologne specializzata nei trattamenti termici e galvanici, della quale Campa era socio ma che da tempo aveva lasciato. E a quanto raccontano gli amici proprio giovedì 21 aprile, a 24 ore dalla sua morte, avrebbe dovuto firmare un atto di cessione definitiva della ditta nei confronti della sorella e del cognato. Con i due, tuttavia, ci sarebbero stati dei contrasti che avrebbero incrinato il rapporto, soprattutto con la sorella, per una cessione che all’uomo sarebbe risultata “una forzatura”.

Sempre all’interno della famiglia si troverebbero altre piste. In particolare nel rapporto che Campa aveva con la ex compagna, madre delle sue figlie, che da tempo conviveva con un ragazzo di origine marocchina molto più giovane di lei. La relazione, secondo gli amici di Anselmo, non era finita bene e l’uomo non si sarebbe dimostrato “morbido” verso la ex compagna. Al punto che, proprio al circolo Arci, alcuni mesi fa si sarebbe verificato un episodio dai toni accesi: il nuovo compagno della ex moglie sarebbe entrato nel bar minacciando di morte Campa.

La gestore Giusi e i presenti avrebbero allontanato il ragazzo. Ma a far insospettire chi conosceva Anselmo ci sarebbe anche il rapporto con il compagno della figlia Federica, un altro giovane d’origine magrebina, che non lasciava tranquillo Campa per via della relazione burrascosa tra i fidanzati. Il giovane inoltre avrebbe avuto di recente a disposizione un’automobile di proprietà del 56enne e che all’inizio della settimana Campa aveva deciso di vendere a un conoscente.

Insomma, tanti tasselli da ricomporre per gli inquirenti per risolvere questo omicidio che non ha testimoni. Fondamentali potrebbero essere le telecamere di cui era dotata la casa.

IL RICORDO DEL SINDACO GREGIS
Lo sgomento per la scomparsa dell’imprenditore tocca anche il sindaco di Grumello Simona Gregis, che lo ricorda così: “Sono allibita, è una tragedia che coinvolge persone che conosco. Conoscevo bene Anselmo e conosco bene le sue figlie, era un amico di famiglia. Sua figlia Federica e mia figlia si frequentavano da piccole. Anselmo era una persona simpatica e socievole, era molto conosciuto in paese, frequentava diversi bar ed era amato al circolo Arci”.
Gli amici del centro di via Roma non si capacitano della morte di Anselmo, che per loro era presente ad ogni necessità. “Era un po’ il direttore del circolo – racconta la signora Giusi -, sempre disponibile. Appena mancava qualcosa la faceva trovare. Come il campo di bocce. L’aveva creato lui”.

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