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La presentazione

Car sharing, è partito da Bergamo il roadshow di E-Vai

I vantaggi per le amministrazioni sono evidenti: i veicoli possono essere utilizzati per i dipendenti comunali, ma anche messi a disposizione dei cittadini. In questo modo, si può arrivare a un abbattimento o anche all’azzeramento dei costi di acquisto per le automobili, sostituendo tutta o parte della flotta con i mezzi di E-Vai

Bergamo. Il roadshow di E-Vai, il car sharing fuori dal comune parte di Fnm Group, ha fatto tappa a Bergamo mercoledì 20 aprile nel palazzo della Provincia per incontrare amministratori comunali, imprenditori e stakeholder del territorio. Il convegno, organizzato in collaborazione con il gruppo editoriale Netweek, ha dato ai sindaci e agli stakeholder presenti l’opportunità di comprendere le potenzialità di questo servizio, non solo nelle grandi città ma anche nelle più piccole realtà provinciali.

Come sottolineato da Pasquale Gandolfi, presidente della Provincia di Bergamo e sindaco di Treviolo, si tratta infatti di “un’opportunità importante per Bergamo, i bergamaschi e gli enti locali. Il cambiamento è in corso e noi amministratori dobbiamo dare l’esempio, abbiamo visto quanto sia stato positivo con le biciclette elettriche il cui utilizzo si sta diffondendo in maniera capillare. Si tratta quindi di un percorso utile, ecologico e innovativo per la mobilità dei cittadini”.

Un concetto evidenziato anche da Lucio De Luca, vicepresidente di Anci Lombardia e sindaco di Azzano San Paolo, che ha spiegato come:
“La mobilità sostenibile è tra gli aspetti principali che vengono discussi oggi. Significa adeguare i mezzi ma soprattutto ridurre l’utilizzo del veicolo privato come strumento di mobilità principale, per cui servono investimenti seri e incentivi per implementare i servizi di car sharing, car pooling, taxi, distribuzione dell’ultimo miglio e intermodalità. Il servizio di E-Vai è utile non solo nelle grandi città ma anche per le realtà periferiche, dove non c’è un trasporto locale sufficientemente integrato”.

Tra gli obiettivi principali del servizio di car sharing E-Vai c’è proprio la capillarità. L’ambizione del progetto, come ha spiegato il presidente di E-Vai, Jonathan Lobati è infatti quella di arrivare a coprire tutti i comuni lombardi, anche quelli di piccole dimensioni.
“Questo servizio è importante perché dovrà entrare nel nostro modo di vivere nei prossimi anni – ha spiegato – Le motivazioni sono etiche, per garantire una transizione ecologica, ma anche legate a un vantaggio economico e di responsabilità. Siamo infatti abituati a utilizzare l’auto per poche ore al giorno, eppure ne siamo responsabili tutto l’anno; infine c’è il tema dei parcheggi. Crediamo quindi di offrire un ottimo servizio, raggiungendo tutti i Comuni e gli enti della regione, senza voler essere alternativi a quello pubblico ma complementari”.

car sharing

Dopo di lui l’amministratore delegato di E-Vai Giovanni Martino, si è apprestato ad illustrare le specifiche del servizio E-Vai: “Il nostro car sharing è sostenibile, perché elettrico e quindi a basso impatto ambientale, ma anche condiviso e inclusivo – ha detto – I comuni e le frazioni vengono facilmente collegati grazie ai nostri mezzi, dando la possibilità di muoversi a tutti: diventa quindi un servizio di comunità, con un valore economico e sociale. Si rivolge difatti a cittadini, comunità, aziende e ha costi decisamente vantaggiosi. Ora ci stiamo dedicando all’allargamento del servizio sui confini regionali, appunto per garantire una sempre maggiore capillarità”.

I vantaggi per le amministrazioni sono evidenti: i veicoli possono essere utilizzati per i dipendenti comunali, ma anche messi a disposizione dei cittadini. In questo modo, si può arrivare a un abbattimento o anche all’azzeramento dei costi di acquisto per le automobili, sostituendo tutta o parte della flotta con i mezzi di E-Vai. Il servizio si rivolge poi alle imprese, con pacchetti come “E-Vai business” che prevede la formula “pay per use” oppure “E-Vai corporate car sharing”. Inoltre, E-Vai garantisce un supporto alle comunità a cui fornisce i propri mezzi per dotarsi al più presto anche delle infrastrutture di ricarica.

Proprio di queste ultime ha parlato Andrea Migliorini, manager di Ressolar: azienda bergamasca che fornisce soluzioni per le aziende che vogliono implementare le infrastrutture di ricarica, al fine di incentivare la mobilità elettrica. Ressolar dà la possibilità di ricaricare qualsiasi veicolo, attraverso una gestione smart che sfrutta Wroom: un’applicazione dalle molteplici funzionalità e vantaggi per l’utente.

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Ma non solo veicoli su gomma: come ha sottolineato Leonardo Cesarini, direttore commerciale di Trenord, anche il treno si colloca in un sistema di mobilità: “La linea ferroviaria lombarda è un’unicità europea – ha affermato – La sfida di un servizio ferroviario come Trenord è essere sostenibile, integrato ed efficiente. Il treno è al centro dei sistemi di Maas (mobility as a service) e Maac (mobility as a community). Con E-Vai vogliamo arrivare ad avere 44 punti vicino alle stazioni servite da Trenord, in aggiunta al rinnovamento del parco mezzi che è già in corso”.

Proprio la città di Bergamo è stata una delle prime realtà in cui E-Vai ha preso piede e che dimostra l’efficienza del servizio. A sostegno di questa posizione è intervenuto l’assessore comunale all’Ambiente e alla Mobilità, Stefano Zenoni, il quale ha spiegato l’evoluzione del car sharing in questi ultimi anni.

“Per Bergamo abbiamo iniziato questo discorso circa 5 anni fa – ha affermato – con altri servizi di sharing che si sono sviluppati negli anni. Non è una grande metropoli e quindi la sfida era di tutt’altro livello, l’unico servizio compatibile con il nostro progetto era E-Vai. La volontà era di avere un modello che sovrapponesse l’utilizzo da parte dei cittadini con un utilizzo da parte del Comune: abbiamo notato che l’interesse e l’uso da parte dei dipendenti comunali è aumentato nel tempo. Questi servizi sono fondamentalmente legati a un’evoluzione dell’elettrificazione sul territorio; quindi, stiamo cercando di ampliare la dotazione per avere un sistema che cresca. Lo sharing è una risorsa per le città, favorisce l’intermodalità e la scelta tra diverse opzioni: lo considero uno scenario molto positivo. Infine c’è il tema dei Maas, che ritengo debbano essere maggiormente integrati per funzionare meglio: servono delle tecnologie che consentano l’integrazione dei servizi, agevolando il cittadino”.

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