• Abbonati
A cura di

Fiera di Bergamo

L'intervista

Al Creberg in scena Alice in Wonderland, “A teatro per aiutare il popolo ucraino”

Il produttore Roberto Romaniello invita ad andar a vedere "Alice in Wonderland”, che andrà in scena venerdì 22 aprile

Bergamo. “Recarsi a teatro per assistere allo spettacolo è il modo migliore per aiutare questi talentuosi artisti ucraini: svolgendo il loro lavoro possono sostenere le proprie famiglie che sono rimaste in Ucraina o i famigliari che al momento li hanno raggiunti in Italia”. Così il produttore Roberto Romaniello invita ad andar a vedere Alice in Wonderland, che andrà in scena venerdì 22 aprile alle 21 al teatro Creberg.

Sul palco si esibirà il Circus-Theatre Elysium, compagnia fondata a Kiev nel 2012, che arriva a Bergamo nell’ambito di una tournèe teatrale che consente ai suoi componenti di rimanere al riparo dalla guerra, scoppiata in Ucraina mentre si trovavano in Italia.

Com’è nato questo spettacolo?

La compagnia si trova in Italia dai primi di febbraio. Quando è scoppiata la guerra in Ucraina stava portando in scena lo spettacolo da circa un mese ottenendo grande successo. Si era già esibita in Italia prima della pandemia da Covid-19 facendo registrare il tutto esaurito al teatro Brancaccio di Roma. Dopo il periodo di stop a causa dell’emergenza sanitaria, è ripartita da Roma lo scorso febbraio per le date in cartellone per il tour italiano. A metà marzo avrebbe dovuto rientrare in Ucraina, dove nel frattempo la situazione è precipitata, così abbiamo contattato i teatri per proporre altre esibizioni e ci hanno aperto le porte. Trattandosi di un progetto di qualità, che ha fatto registrare ovunque sold out, non è stato difficile.

Sicuramente ora questo spettacolo ha assunto un significato diverso

Si, c’è un motivo in più per proporlo. Il pubblico ha un sentimento particolarmente intenso verso questi ragazzi. Andare a vederli significa assistere a uno spettacolo splendido ma anche compiere un gesto solidale perché li si aiuta facendoli lavorare e credo che sia il modo migliore per poterli sostenere: non si effettua una donazione ma, pagando il biglietto, percepiscono il proprio compenso svolgendo il loro lavoro e grazie a queste risorse possono aiutare le loro famiglie.

Quando parla degli artisti, li chiama ragazzi. Sono molto giovani?

Si, sul palco si esibiscono trenta artisti di età compresa fra i 20 e i 30 anni: sono ragazzi e ragazze, ballerini e acrobati. Con Alice in Wonderland portano in scena la storia di “Alice nel paese delle meraviglie” utilizzando il linguaggio del circo contemporaneo e della danza. Anche la tecnologia, le immagini 3D e le luci hanno una funzione importante dando vita a uno spettacolo molto potente.

E cosa rappresenta per loro questo spettacolo?

È un modo per rappresentare il loro popolo e far vedere al mondo – in questo caso all’Italia – che nel loro Paese non ci sono solo contadini ma anche talentuosi artisti e grandi maestranze. Alice in Wonderland è uno spettacolo che non ha nulla da invidiare alle produzioni inglesi o italiane. Kiev è una città all’avanguardia e speriamo che possa riprendere la sua vitalità al più presto.

La reazione del pubblico è cambiata rispetto a prima della guerra?

C’è maggior empatia. I grandi applausi c’erano anche prima ma alla fine dello spettacolo, quando gli artisti salutano gli spettatori sventolando la bandiera ucraina ricevono sempre un caloroso abbraccio.

Le notizie che arrivano dall’Ucraina continuano a essere drammatiche. Come vivono gli artisti questo difficile periodo?

Sono sospesi nel presente, non hanno la possibilità di guardare al futuro o di programmare nulla. Nonostante tutto si sentono fortunati perché, continuando a lavorare, possono sostenere le famiglie che sono rimaste in Ucraina o i famigliari che al momento li hanno raggiunti in Italia.

Per concludere, quali sono le prospettive per il futuro?

La tournée continuerà sicuramente fino a maggio. In cartellone ci sono altre date e stiamo lavorando per cercare di far proseguire ulteriormente gli spettacoli della compagnia con nuove messe in scena di Alice in Wonderland ma anche nuovi progetti.

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
leggi anche
Alice in Wonderland - Da Kiev al teatro Creberg
L'intervista
Il circo-teatro di Kiev a Bergamo: “Grande affetto, ma non riusciamo a pensare al futuro”
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI