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Il dubbio

Russi a Bergamo a inizio Covid, Gregorio Fontana: “Fare luce sulla fornitura di ventilatori difettosi”

Dopo Gori del caso torna a parlarne il deputato bergamasco di Forza Italia: "Non c'è solo l'inquietante risvolto di possibili iniziative spionistiche, ma anche l'eventuale ricaduta sulla salute degli italiani"

Il primo ad avanzare dubbi sulla missione russa in terra bergamasca durante la prima ondata Covid era stato il sindaco di Bergamo Giorgio Gori, che a inizio marzo aveva pubblicato questo tweet:

Del caso torna a parlarne il deputato bergamasco di Forza Italia Gregorio Fontana, questore della Camera e membro della Commissione Difesa: "A proposito della missione russa anti Covid in Italia del marzo 2020, su cui ancora tornano a parlarne i giornali - le parole di Fontana - , bisogna sottolineare che non c'è solamente l'inquietante risvolto di possibili iniziative spionistiche, ma anche l'eventuale ricaduta sulla salute degli italiani a causa della gestione dei ventilatori, che sarebbero giunti dalla Russia in quell'occasione e consegnati a diverse strutture sanitarie, tra cui quelle di Bergamo e Milano.

Da quanto si è potuto apprendere, tali delicati dispositivi medici avrebbero presentato pericolose anomalie di vario genere, un discutibile livello tecnologico, malfunzionamenti tecnici e mancanza di idonei marchi di certificazione.

Su questa questione occorre fare piena luce sull'affidabilità e sull'efficienza di questi ventilatori - accertandone il numero e quali modelli siano stati assegnati alla task force russa - per togliere ogni dubbio sulla possibilità che tali delicati dispositivi sanitari siano stati utilizzati per i pazienti italiani.

Per questo mi auguro che il Governo faccia presto chiarezza anche su questo punto, rispondendo all'interrogazione da me presentata su questa materia un mese fa".

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