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Lettere

La lettera

“Io, neo mamma e il concorso per docenti a 100 chilometri da casa: una vergogna”

G. S. ci ha scritto per raccontarci la sua vicenda: "Devo portare la mia piccola con me a Mantova quando qui a Bergamo ci sarebbero numerose sedi di esame"

Una nostra lettrice, G. S., neo mamma che tra pochi giorni dovrà sostenere il concorso per diventare docente a 100 chilometri da casa, ci ha scritto per raccontarci la sua vicenda:

Buongiorno, scrivo per raccontarvi un fatto vergognoso. Sono una docente e il prossimo 5 maggio dovrò sostenere la prova di matematica e scienze (classe di concorso A028) del concorso ordinario.

Ma soprattutto ora sono una mamma. Ho partorito la mia cucciola un mese fa. Un mese! Un mese pieno di fatica, di pianti, insicurezze. Un mese dove è cambiato tutto.

Un mese dove oltre all’immensa gioia continuamente si fanno spazio mille paure. Un mese soffocata da pianti inconsolabili, pannolini da cambiare e seni dolenti.

Un mese dove io non esisto più, dove mi sono completamente annullata per prendermi cura della mia piccola e preziosa creatura.

E in tutto ciò dovrò sostenere un concorso a più di 100 chilometri da casa100: sì, perchè le donne incinte sono tutelate e posso chiedere una sede vicino a casa, mentre chi ormai ha partorito può tranquillamente andare ovunque, anche nell’angolo più sperduto della Lombardia. Questa cosa è vergognosa!

Devo portare la mia piccola con me a Mantova quando qui a Bergamo ci sarebbero numerose sedi di esame; ma ormai ho partorito, nessuno mi tutela più!

La donna in gravidanza è curata, coccolata e supportata, quando poi partorisce non è più nessuno. Come se fare la mamma sia del tutto naturale e scontato!

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