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Siti orfani coperti dal Pnrr: nel nuovo elenco zone a Cividate, Urgnano e Castelli Calepio

La Regione potrà presentare proposte progettuali di bonifica da finanziare sui fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza

Il Ministero della Transizione Ecologica ha inserito nell’elenco dei siti orfani, candidabili al finanziamento con le risorse del Pnrr, anche l’area industriale dismessa della ditta Nuova Lgz, località Cascina al Bosco, a Cividate al Piano; l’azienda agricola Angeretti in via Curti 567 a Urgnano e la Faina bigiotteria Porto, Rotogalvano snc, Erga spa gruppo Enel in località Porto a Castelli Calepio.

I “siti orfani” sono quei siti contaminati che non sono stati bonificati dai responsabili o dai proprietari dei terreni, perché sconosciuti o inadempienti. In base a questi criteri, stabiliti con un decreto dalla Direzione Generale Uso Sostenibile del suolo e delle Risorse Idriche, le Regioni potranno presentare proposte progettuali di bonifica da finanziare sui fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Tra i criteri fissati dal decreto ci sono il rispetto degli obiettivi fissati dal Pnrr, che hanno come obiettivo ultimo la riqualificazione di almeno il 70% della superficie di suolo interessata dagli interventi che verranno ammessi a finanziamento, in coerenza con le normative nazionale e comunitaria, il rispetto del principio “non arrecare un danno significativo”, l’attuazione da parte di un soggetto pubblico con specifici requisiti, la conclusione degli interventi entro il 31 marzo 2026.

Il Pnrr stanzia 500 milioni di euro per la bonifica dei siti orfani, con la misura M2C4 3.4. L’elenco dei siti suscettibili di risanamento è già stato approvato nel novembre dell’anno scorso con un decreto dell’allora Direzione Risanamento Ambientale del MiTE (Decreto direttoriale n. 222 del 22 novembre 2021). Un decreto successivo ha fissato i criteri per la valutazione delle proposte progettuali presentate dalle Regioni.

Il prossimo passo, previsto dal Pnrr, è la redazione di uno specifico Piano d’azione che, nell’ambito dell’elenco dei siti, individui gli specifici progetti da finanziare secondo un criterio di riparto tra le singole regioni, pure approvato dal decreto. Seguiranno specifici accordi di programma con le singole regioni volti a definire il cronoprogramma degli interventi e le modalità di monitoraggio e rendicontazione.

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