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Bergamo segreta

Alle origini del Monumentale: il Cimitero dei bambini e la sua chiesa

Situato alle spalle della Chiesa di Ognissanti, il complesso ha origini particolarmente antiche e legate direttamente alla chiesa di San Maurizio

Bergamo. Il silenzio e la pace regnano sovrani lungo i viali alberati del Cimitero Monumentale di Bergamo.

Simbolo del dolore patito dal capoluogo orobico nella primavera 2020, la struttura ospita nella parte nord-occidentale il Cimitero di San Maurizio, oggi destinato alla sepoltura dei bambini

Situato alle spalle della Chiesa di Ognissanti, il complesso ha origini particolarmente antiche e legate direttamente alla chiesa omonima, già citata nel 1154 quando venne ceduto alla badessa del vicino monastero di San Fermo.

Distante dal centro cittadino, il luogo sacro entrò nell’immaginario in particolare in occasione della Peste del 1630 quando le autorità decisero di usufruire dell’area per scavare ampie fosse dove seppellire i numerosi defunti.

Le ossa degli stessi vennero successivamente riuniti e il 7 aprile 1665 trasportati all’interno della chiesa stessa dove trovarono una collocazione almeno sino al 1808 quando l’edificio venne chiuso per lasciare spazio al camposanto destinato ad ospitare gli abitanti della parte orientale del capoluogo.

Creato a seguito dell’editto napoleonico che prevedeva il divieto di sepoltura nelle chiese, il Cimitero di San Maurizio rimase in funzione sino alla fine dell’Ottocento quando l’amministrazione comunale decise di dismettere i vari complessi cimiteriali presenti sul proprio territorio e riunirli in un’unica struttura.

I numerosi problemi legati alla gestione degli spazi e al trend di crescita che stava interessando Bergamo in quegli anni costrinsero i politici orobici ad optare su questa scelta istituendo una commissione la quale avrebbe dovuto scegliere il luogo dove realizzarla fra San Maurizio, San Giorgio e Campagnola.

L’ente puntò sulla prima proposta dando così il via a un bando di concorso deliberato l’8 giugno 1896 il quale due anni più tardi avrebbe portato la Giunta ad assegnare il progetto all’architetto milanese Ernesto Pirovano il quale decise di inglobare il circolare Cimitero di San Maurizio.

Benedetto solennemente il 26 maggio 1904 da monsignor Gaetano Camillo Guindani, vescovo di Bergamo, il camposanto iniziò ad accogliere i primi defunti il primo luglio successivo venendo completato soltanto nel 1913.

Il trasferimento delle salme dagli altri centri presenti in città consentì al Cimitero di San Maurizio di accogliere le epigrafi di illustri artisti come  Vincenzo Borromini, Pietro Ronzoni ed Enrico Scuri, che contornano i confini dello spazio insieme ad alcune cappelle gentilizie che ospitano fra gli altri Gabriele e Giovanni Battista Camozzi-Vertova, deputato al parlamento del Regno d’Italia il primo e sindaco di Bergamo il secondo; i conti Suardi e Paolo Bonomi, politico di lungo corso e primo cittadino prima a Lodi e poi nella città natia.

Cosparso di piccole steli bianche, il Cimitero di San Maurizio è oggi una sezione del Monumentale dove riposano le anime dei più piccoli che hanno lasciato troppo presto la vita terrena.

Fonti

Luigi Pelandi; Attraverso le vie di Bergamo Scomparsa; Bergamo; Bolis; 1965

Amanzio Possenti; Il cimitero civico di Bergamo; Bergamo; Flash Edizioni; 1999

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