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L'appuntamento

“La geopolitica dell’energia”: come deve cambiare l’approccio alla crisi video

Il tema dell'energia è in cima alle priorità del mondo imprenditoriale: la Camera di Commercio di Bergamo lo affronterà in un convegno mercoledì 20 aprile, dando uno sguardo geopolitico alla vicenda, insieme ad alcuni esperti del settore

Bergamo. In cima alle preoccupazioni degli imprenditori c’è la crisi energetica che sta costringendo molti di loro a rivedere perfino i ritmi produttivi, a causa di bollette salatissime, fino a cinque volte più alte rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Un tema che la Camera di Commercio di Bergamo vuole affrontare con attenzione e con uno sguardo particolare, partendo dall’aspetto geopolitico e da tutte quelle decisioni che un Paese povero di materie prime deve prendere per sostenere l’attività della propria industria.

L’appuntamento è per mercoledì 20 aprile alle 17 nella sala del Mosaico del Palazzo dei Contratti e delle Manifestazioni di via Petrarca 10.

Il presidente Carlo Mazzoleni introdurrà il tema, poi dibattuto da Paolo Magri, vicepresidente esecutivo dell’Istituto per gli Studi di Politica Internazionale, Antonio Gozzi, presidente Duferco Italia Holding, e Renato Mazzoncini, amministratore delegato di A2A. A moderare l’incontro Stefano Agnoli, caporedattore del Corriere della Sera.

“È stato quantificato un extra costo in bolletta, tra gas ed energia, di circa 40 miliardi di euro per le imprese italiane e molti di questi ricadranno proprio sulle aziende bergamasche, prime consumatrici di gas in Lombardia – sottolinea Mazzoleni – Purtroppo il nostro Paese, lo abbiamo visto tante volte, risponde solo nell’urgenza: di fronte a una crisi prende coraggio e prende decisioni spesso rimandate. Dopo gli anni di Mattei, in cui si è data una politica energetica lungimirante, l’Italia ha poi per decenni trascurato l’argomento, fondamentale invece per chi è povero di energia e deve affrontare questo tema in termini di relazioni politiche con chi ci deve rifornire. Questa crisi è un momento di discontinuità, ciò che non è stato fatto per decenni ora si deve fare in tempi molto rapidi, per dare una sostenibilità all’economia nazionale, che ha bisogno di gas ed energia. Serve una politica di diversificazione delle fonti di produzione e dei Paesi da cui si rifornisce”.

“In questo momento – aggiunge Mazzoleni – questa è la priorità delle priorità perchè il rischio che stiamo correndo è quello di una possibile interruzione o di un razionamento da parte della Russia, nostro principale fornitore. È chiaro che questo metterebbe in ginocchio la nostra industria trasformatrice. Il Governo sta correndo, ha fatto accordi per diversificare le fonti di approvvigionamento: azioni indispensabili, ma da calare in un contesto geopolitico che tenga conto delle relazioni internazionali. Non dobbiamo cadere nell’errore di affrancarci dalla dipendenza da un Paese, che come abbiamo visto non dà garanzie sul futuro, per magari legarci ad altri che per altre ragioni non possono darci una ragionevole tranquillità e certezza nelle forniture future. Quindi da un lato dobbiamo diversificare le fonti di approvvigionamento, ma dall’altro dobbiamo aumentare e diversificare anche la nostra produzione interna, al momento sottoutilizzata, e continuare a sviluppare le energie rinnovabili”.

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