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I reperti

Caso Yara, il genetista del San Raffaele: “Polistirolo e ghiaccio secco per conservare il DNA di Bossetti”

Giorgio Casari: "Da quando prelevano i reperti a quando arrivano all'ufficio corpi di reato del Tribunale di Bergamo sarebbe passato qualche giorno..."

Nuovo capitolo sulla querelle dei reperti di Massimo Bossetti, condannato all’ergastolo per l’omicidio di Yara Gambirasio. Giorgio Casari, genetista dell’ospedale San Raffaele di Milano, ha parlato alla trasmissione Iceberg Lombardia (in onda giovedì sera su Telelombardia) in merito alla conservazione dei campioni di DNA del carpentiere di Mapello.

“Quando i Carabinieri sono venuti al San Raffaele per prelevare i 54 campioni di DNA io glieli ho consegnati congelati all’interno di un contenitore di polistirolo”, spiega il genetista.

Cosa c’era all’interno?

All’interno era stato messo del ghiaccio secco, la raccomandazione era stata quella di consegnarli. Di solito il DNA viene sempre mantenuto al freddo, mi sembrava che le informazioni che avevo dato fossero abbastanza standard.

Com’era fatto questo contenitore?

Il contenitore era di polistirolo, lo utilizziamo così come facciamo normalmente per spedire il DNA. Il ghiaccio secco dura il tempo del viaggio, può resistere per circa 24 ore. Da quando prelevano i reperti dal San Raffaele a quando arrivano all’ufficio corpi di reato del Tribunale di Bergamo sarebbe passato qualche giorno…

Perché qualche giorno?

Da qui (San Raffaele) a Bergamo ci vuole un’ora. Non so quando sono stati consegnati. Se mi vengono richiesti da Bergamo ci vuole un’oretta di strada da qua. Io quello che avevo fatto era di dire come dovevano essere conservati in quel momento”.

L’intervista integrale sarà in onda giovedì sera su Telelombardia a partire dalle 20.40

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