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Graduatorie anvur

Ricerca, UniBg al top per investimento sui giovani e innovazione

L'Università degli Studi di Bergamo alla quinta posizione su un totale di 61 atenei statali presi in considerazione

Bergamo. Un’università che crea valore pubblico. È questa la fotografia di UniBg che emerge dalle graduatorie della Valutazione della qualità della ricerca (VQR) per il quinquennio 2015/2019 pubblicate dall’ANVUR – Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca.

Gli Atenei italiani, pubblici, privati e speciali, sono stati esaminati per qualità e quantità dei prodotti legati alla ricerca universitaria, tenendo conto di determinati criteri quali il numero di ricercatori assunti (distinguendo in giovani e senior) e gli ambiti della formazione alla ricerca e della Terza Missione

Le pagelle dell’ANVUR, che oltre a individuare gli Atenei d’eccellenza serviranno a ripartire l’80% della quota premiale del Fondo di finanziamento ordinario (Ffo), vedono l’Università degli studi di Bergamo conquistare, in base all’indicatore della qualità della Terza Missione, la 5° postazione su 61 Atenei statali presi in esame. Tra le Università comparabili, UniBg si classifica: al 2° posto (su 16) per la qualità dei prodotti di ricerca afferenti a ricercatori stabili, al 3° posto (su 15) per la qualità dei prodotti di ricercatori neoassunti e promossi e al 5° posto (su 15) per quanto riguarda i prodotti di tutti i ricercatori assunti.

Spiega il Rettore Sergio Cavalieri: “Sebbene i risultati di questa tornata non siano assolutamente comparabili con quelli della precedente (quella che si riferiva al periodo 2011-2014) in quanto è cambiato il metodo della ricerca, questa classifica è molto significativa perché riconosce gli sforzi messi in campo dalle Governance che mi hanno preceduto e perché mostra che stiamo andando nella direzione giusta a cui spingono Regione, Ministero e Commissione Europea affinché le università siano legate al territorio e abbiano ricadute economiche e sociali. Un’azione che serve anche agli studenti, impegnati non solo ad acquisire conoscenze di livello teorico ma anche per avere competenze necessarie per entrare nel mercato del lavoro in maniera vincente, come chiedono le istituzioni. Un impegno, quello nel superare la distanza tra ricerca e società attraverso l’ascolto, il dialogo e la collaborazione con istituzioni pubbliche, mondo produttivo e terzo settore, che testimonia la volontà e la capacità di UniBg di mettere in campo competenze che possono dar luogo a un cambiamento culturale e a una crescita inclusiva del territorio e del Paese”.

UniBg risulta, infatti, eccellente sulle attività di Terza Missione svolte dai Dipartimenti, per la capacità di produrre ricadute sul territorio in termini di trasferimento scientifico, tecnologico e culturale e di trasformazione produttiva delle conoscenze. “I dati – sottolinea Elisabetta Bani, Prorettore con Delega alla terza missione e ai rapporti con il territorio – ci dicono che il nostro grado di coinvolgimento nella vita sociale, economica e culturale della Regione è molto alto e che siamo uno dei motori di sviluppo del territorio. È eccellente la valutazione dell’impatto sociale, economico e culturale della ricerca d’Ateneo: si tratta di un percorso già intrapreso da diversi anni prima sul versante del trasferimento tecnologico e dell’alta formazione (con la fondazione di U4I e il potenziamento della Scuola Alta Formazione) e poi sul versante del Public Engagement, tanto che UniBg è stata tra gli Atenei fondatori della Rete italiana degli Atenei ed Enti di Ricerca per il Public Engagement”.

In merito alla qualità della ricerca, è il prorettore con delega alla ricerca scientifica Silvio Vismara a spiegare che “L’ottima performance per quanto concerne il valore delle pubblicazioni conferite dal personale neoassunto conferma l’efficacia della politica di reclutamento dell’ateneo, improntata al miglioramento della qualità della ricerca svolta al suo interno. Per un ateneo in crescita dimensionale come il nostro, questo risultato è particolarmente significativo. Stiamo crescendo bene. In parallelo al reclutamento di qualità, stiamo investendo sulla capacità di formazione alla ricerca ed è proprio qui che abbiamo focalizzato una strategia di ateneo di forte investimento sui giovani, mettendo i programmi di dottorato al centro della strategia di formazione alla ricerca anche nella partecipazione ai bandi del PNRR”.

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