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Il caso

Droga in ambienti gay, bufera sul consigliere regionale Galizzi: “Parole vergognose, chiarisca”

Scivolone del vicepresidente della Commissione Antimafia di Regione Lombardia, con l'altro bergamasco Dario Violi a chiedere spiegazioni: "O ha dati ed evidenze che li mettano in relazione oppure è una vergognosa dichiarazione discriminatoria"

Il rinvenimento della cosiddetta droga dello stupro durante un sequestro avvenuto lo scorso 29 settembre in provincia di Bergamo ha acceso l’allarme sul fenomeno: “Si tratta dell’unico dato davvero preoccupante in questo nostro bilancio annuale – ha spiegato il questore Stanislao Schimera, in occasione del resoconto dell’attività 2021 della Polizia di Stato – . Per contrastarlo stiamo lavorando su due aspetti, uno interno con la formazione del nostro personale, e l’altro esterno con un’attività di indagine che prevede maggiori controlli nei locali con l’impegno di tutte le nostre sezioni, dalla Stradale all’Anticrimine”.

Un caso sul quale, nelle ore successive, si è espresso in modo quantomeno ambiguo il consigliere regionale bergamasco della Lega Alex Galizzi, che in una nota ha preso una dura posizione nei confronti del ministro degli Interni Luciana Lamorgese: “La diffusione della cosiddetta droga dello stupro a Bergamo richiede interventi sulla rete aeroportuale soprattutto dagli arrivi postali dall’Olanda, luogo privilegiato di spedizioni per gli acquirenti. La Lamorgese è gravemente in ritardo su operazioni di prevenzione e contrasto. Purtroppo Bergamo è da anni crocevia di traffico di stupefacenti per tutto il nord Italia, che a questi si aggiunga anche il GHB mi lascia del tutto attonito. Ci ritroviamo come al solito a rincorrere i problemi piuttosto che a prevenirli. Non vorrei dover leggere che le Forze dell’Ordine si stanno formando sull’argomento visto che la normativa è di otto anni fa. La Lamorgese come al solito latita e il mercato delle nuove droghe dilaga anche nel nostro territorio”.

Ma Galizzi, vicepresidente della Commissione Antimafia di Regione Lombardia, è andato oltre, scatenando un vero e proprio putiferio per le proprie dichiarazioni: definendo “non trascurabile” anche “la diffusione da anni di alcune droghe, non solo il combinato GBH-GBL ma anche il mefedrone e il chrystal meth, negli ambienti gay che potenzialmente possono diventare luoghi di distribuzione e diffusione della droga dello stupro. Se togliessimo il velo di ipocrisia che riguarda taluni gusti sessuali avremmo campo libero per sconfiggere questa droga che sconfigge psicologicamente e fisicamente le donne e ragazze ma oggi deve preoccupare pure i ragazzi”.

Dichiarazioni che in poco tempo hanno fatto il giro del web, raccogliendo indignazione, e hanno fatto balzare dalla sedia un altro consigliere bergamasco, Dario Violi del Movimento 5 Stelle: “Le considerazioni del vicepresidente della commissione regionale Antimafia, Alex Galizzi, meritano un chiarimento. Perché o il vicepresidente è a conoscenza di dati ed evidenze che mettano in relazione l’omosessualità e l’utilizzo di droghe, fra cui quella dello stupro, oppure ci troveremmo di fronte ad una vergognosa dichiarazione discriminatoria, da parte di un politico che rappresenta un’Istituzione importante come la commissione Antimafia. In particolare, il vicepresidente dovrebbe spiegare secondo quali evidenze: ‘se togliessimo il velo di ipocrisia che riguarda taluni gusti sessuali avremmo campo libero per arginare questa droga’. In questo senso sarebbe opportuno che la presidentessa Monica Forte, sempre attenta a queste tematiche, intervenisse per prendere quantomeno le distanze delle parole del suo vice. Anche per arginare questo genere di comportamenti il Movimento Cinque Stelle ha presentato una proposta di legge, il pdl Nanni: ‘Norme contro la discriminazione determinata dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere’ che presto avvierà il proprio iter in commissione e arriverà in Aula il prossimo 28 giugno”.

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