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Le pagelle

Atalanta: sopra la sufficienza solo De Roon, Boga mai incisivo

Male anche Freuler, non in condizione, e Malinovskyi. Nella gara persa 0-2 contro il Lipsia 6 solo per Hateboer e Palomino

Musso 5,5: Non fa mancare il trilling alla Dario Argento con un’uscita a terra senza prendere palla ( 10’2t). Ritorna sicuro con una presa alta, salvo poi chiudere le speranze provocando il rigore

De Roon 6,5: In perfetto stile yankee si presenta con un taglio da marines, chiude e riparte lo trovi dappertutto. Esce sconsolato.

Demiral 5,5: Poco reattivo a uscire per chiudere sul gol di Nkunku malgrado il sollecito di Freuler. Su Andre’ Silva ci va in scioltezza, l’ammonizione suggerisce il cambio.

Scalvini (25’2t) Sv

Palomino 6: Gioca con sicurezza, poche sbavature e solo concretezza negli interventi.

Hateboer 6: Sfiora il gol su cambio gioco di Zappacosta, più volte pronto ad inserire il turbo sulla fascia destra senza fortuna

Koopmeiners 5,5: Qualche disagio nel trovare la posizione, troppo preoccupato da Dani Olmo che gravita dalle sue parti finisce per stare troppo basso. Mai arrembante, quindi alla fine non incide come la squadra aveva bisogno.

Freuler 5: Im punta di piedi con l’evidente disagio di non forzare per la recente elongazione, il gol di Nkunku nasce da una sua mancata chiusura alla partenza dell’azione di Laimer. Per una gara da combattimento non aveva la giusta condizione fisica

Pasalic (43’2t) Sv

Zappacosta 5,5: Divide con Freuler la responsabilità per l’avvio dell’azione del gol iniziale dei tedeschi. Dove era sulla fascia di sua competenza ?

Malinovskyi 5: Un gran tiro dopo un quarto d’ora e troppe intuizioni non precise che non aiutano Zapata

Muriel (12’2t) 6: Porta qualità che serve, senza riuscire a ribaltare la gara. Almeno ci prova

Boga 5: Fumoso e mai incisivo. Non trova la posizione malgrado non manchi la volontà

Miranchuk (25’2t) Sv

Zapata 6: Troppo solo, poco assistito nel primo tempo si batte come un leone fino alla fine.

Gasperini 5,5: Serata di passione anche per chi ha la Dea come religione. Al mister il compito di lavorare sulla testa dei giocatori più che sulle residue risorse fisiche per ritrovarsi dalla parte buona dello spartiacque e salvare quel che rimane della stagione. Boga e non Muriel dall’inizio vale un bel punto interrogativo, come uscire contro una squadra non certo così superiore nell’arco delle due partite.

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