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Fuggi fuggi

Raffica di chiusure per gli sportelli bancari: tra le polemiche resistono i bancomat

Dopo Casnigo, Entratico, Cenate Sopra e Zandobbio, alla fine di maggio giù le saracinesche anche a Cazzano Sant’Andrea, Colere e Dezzo

Cazzano Sant’Andrea. Chiudono gli sportelli bancari, ma resistono i bancomat. A Casnigo, Entratico, Cenate Sopra e Zandobbio hanno già chiuso i battenti da tempo. A Cazzano Sant’Andrea, Colere, Dezzo chiuderanno alla fine di maggio. E in questi paesi si tratta dell’unico sportello presente.

Insomma, un fuggi fuggi che provoca non poche polemiche. Le chiusure delle filiali Bper erano nell’aria, è infatti il destino di molti paesi medio piccoli della bergamasca, alle prese con la chiusura di molte filiali dell’ex Ubi Banca, decisa l’anno scorso dai vertici dell’istituto bancario che ha acquisito da Intesa San Paolo una parte di quella che fu la storica Popolare di Bergamo.

“È un vero peccato che questa filiale venga chiusa, perché è l’unica banca presente in paese. Ce l’aspettavamo – spiega il vicesindaco di Cazzano Fabrizio Moretti – perché nella prima ondata di tagli delle filiali noi siamo stati salvati, mentre invece è saltata la filiale di Banca Intesa di Casnigo. Però temevamo che, presto o tardi, sarebbe toccato anche a noi. E pensare che il piano centrale dell’immobile l’avevamo sistemato anni fa proprio per metterci la banca, mentre al pianterreno ci sono i locali del museo di oggetti antichi e al piano superiore c’è la biblioteca, che è molto grande. La banca si incastrava benissimo in quell’edificio, in una zona centrale e strategica del nostro paese, con addirittura una cinquantina di posti auto. Verrà a mancare un servizio importante, specialmente per la parte più anziana e meno tecnologica della popolazione”.

Le rigide regole bancarie che negli ultimi anni puntano alla riduzione dei costi sacrificando evidentemente la presenza sul territorio, stanno creando non pochi problemi proprio agli anziani. “Io non so come farò, non ho la macchina e il cellulare non lo so usare. Dovrò aspettare mia figlia ogni volta che avrò bisogno di andare in banca… il bancomat? Cosa pretendete da noi? Dovrei andare a scuola per imparare ad usarlo”, sottolinea un’anziana signora fuori dallo sportello di Colere. Parole che lasciano poco spazio all’immaginazione e condivise da molti. Anche qui alla fine di maggio si chiude: “Non possiamo far finta di niente – spiega il sindaco di Colere Gabriele Bettineschi -, è un servizio essenziale per il territorio a cui non si può rinunciare, sia perché il nostro è un paese vivo e vivace anche dal punto di vista delle attività commerciali ed artigianali e poi, a maggior ragione se si vuole sostenere un prossimo rilancio turistico ed economico dell’intera valle”.

Rigida anche la posizione del sindaco di Azzone Mirella Cotti Cometti: “Già l’ufficio postale a Dezzo è aperto solo due giorni la settimana ma non coincidono con i due giorni di apertura attuale della Banca, per cui uno di Azzone per la posta deve scendere a Dezzo il mercoledì o il venerdì, mentre per la Banca il martedì o giovedì. Ma se adesso la Banca chiude, la mia proposta è semplice, portiamo via tutti i conti correnti della Banca e portiamoli a una Banca che non sia la BPER”.

Resistono i bancomat: “Ce lo hanno garantito, dobbiamo trovare noi uno spazio adeguato alle esigenze della banca, ma non è abbastanza”, chiude Bettineschi.

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