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Ascom e confesercenti

Bonus biblioteche: “I fondi vanno spesi nelle librerie territorialmente vicine”

Le associazioni di categoria: "Non andate a caccia di sconti e diffidate delle promozioni delle catene, che praticano offerte insostenibili da parte dei librai indipendenti"

La Legge Finanziaria ha confermato per gli anni 2022 e 2023 lo stanziamento di 30 milioni di euro a favore delle biblioteche per l’acquisto di nuova dotazione libraria.

Grazie a questo “Bonus Biblioteche” negli scorsi anni alle biblioteche di Bergamo e provincia sono stati distribuiti mediamente 1,2 milioni di euro l’anno, ma non senza criticità.

Per questo motivo Antonio Terzi, presidente Sindacato Italiano Librai Bergamo e presidente di Confesercenti Bergamo, insieme a Cristian Botti, presidente del Gruppo Librerie di Ascom Confcommercio Bergamo, hanno scritto una lettera indirizzata a Comuni, Sistemi Bibliotecari Provinciali, librerie e per conoscenza a Presidente della Provincia, ANCI Lombardia, Ministero della Cultura, Direzione Generale Biblioteche e Diritto d’Autore.

Nel testo della lettera la richiesta principale è quella di porre attenzione al corretto utilizzo del contributo ministeriale, evitando quella battaglia di sconti fuori mercato, chiesti e proposti dagli attori coinvolti, che minano il reale obiettivo dell’iniziativa del Ministero della Cultura.

La lettera spiega: «La finalità del decreto 191/2021 è quella di offrire una misura di sostegno immediato al mercato del libro favorendo una più stretta collaborazione territoriale tra biblioteche e librerie. Nel rispetto di tale finalità il criterio da utilizzare per l’individuazione delle librerie è quello della prossimità territoriale come espressamente previsto dal decreto all’articolo 2 comma 5 “Le risorse assegnate a ciascuna biblioteca devono essere utilizzate esclusivamente per l’acquisto di libri, da effettuarsi per almeno il 70% presso almeno tre diverse librerie con codice ATECO principale 47.61 presenti sul territorio della provincia o città metropolitana in cui si trova la biblioteca. Ove in tale territorio non siano presenti o attive almeno tre librerie con codice ATECO principale 47.61, la biblioteca può effettuare gli acquisti nel territorio della regione”. Pertanto nel rispetto dello spirito del decreto non si può prescindere dal criterio della territorialità anche in presenza di gare ispirate al criterio del prezzo più basso. Purtroppo, anche nel nostro territorio, abbiamo assistito negli scorsi anni a comportamenti difformi rispetto alle linee guida: biblioteche che richiedevano sconti mettendo in competizione le librerie, librerie che si offrivano a loro volta alle biblioteche promettendo sconti fuori mercato pur di accaparrarsi le forniture, acquisti effettuati fuori dall’ambito provinciale».

Antonio Terzi, presidente Sindacato Italiano Librai Bergamo: «Negli ultimi due anni abbiamo assistito anche a Bergamo e provincia, sia a pressanti richieste di sconti da parte delle singole biblioteche, sia ad offerte da parte di singole librerie, soprattutto di catena, che tendevano ad accaparrarsi gran parte di questi ordini a suon di promozioni insostenibili per i librai indipendenti. Quest’anno vogliamo che l’atteggiamento sia diverso, anche in relazione alla drammatica congiuntura economica in cui ci troviamo, garantendo ai librai di trattenere in toto la loro marginalità ed escludendo la richiesta di sconti».

Cristian Botti, presidente del Gruppo Librerie di Ascom Confcommercio Bergamo: «Quanto previsto dalla Legge Finanziaria anche per gli anni 2022 e 2023 è certamente un segnale positivo per il rinnovamento delle biblioteche e potenzialmente una boccata di ossigeno per tutti i librai bergamaschi, ma per essere veramente tale, nel bando va inserito in modo chiaro e inequivocabile l’obbligo da parte delle biblioteche di scegliere le librerie territorialmente vicine e senza la richiesta di riduzione dei prezzi, al fine di non vanificare l’intento del legislatore».

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