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Consiglio comunale

Al via l’ampliamento dell’università di Bergamo. Due nuovi edifici: segreteria e sala eventi

Previsto anche l'allargamento delle maglie in termini di dehors: 203 le domande presentate, 7 i dinieghi

Bergamo. Via libera del consiglio comunale al piano di ristrutturazione dell’Università degli studi di Bergamo. La seduta di lunedì sera ha infatti concesso l’intervento edilizio che prevede la demolizione di volumi esistenti e la successiva costruzione dell’ateneo, precisamente in via Fratelli Calvi. Il progetto nasce dall’esigenza di ottimizzare l’esistente polo Economico Giuridico sito in via dei Caniana e dei Moroni e degli spazi ospitati nell’immobile in via San Bernardino, mediante la realizzazione di due edifici volti a diventare punto di riferimento e di accoglienza nel quale concentrare tutte le attività di front office per gli studenti, punto di accoglienza e di informazione per le matricole ed una sala eventi, ponendosi nell’ottica di trasferire ed accorpare nel polo di via F.lli Calvi alcune delle attuali funzioni distribuite tra il polo di via dei Caniana e Moroni e l’immobile di via San Bernardino.

Dehors

Un allargamento delle maglie per il numero dei dehors. Gli ordini del giorno approvati e presentati da Diego Amaddeo (Lista Gori) e da Luca Nosari (Bergamo Ideale) puntano a rivalutare le richieste di proroga avanzate dagli esercenti per la concessione di suolo pubblico, riconsiderando, caso per caso, l’allargamento dei dehors nuovi e preesistenti nelle piazze, nelle aree pedonali e nei giardini pubblici in conformità certamente agli standard prestabiliti di decoro e sicurezza ma mantenendo la ferma linea politica di alzare il livello di partecipazione e vitalità della città e di non retrocedere incomprensibilmente ed immotivatamente al contesto pre-pandemico. La richiesta, valutata caso per caso, consentirà il ripristino e l’allargamento degli stessi, nel rispetto dell’orario notturno, e, in via transitoria, per quest’anno, una tariffa agevolata. Tema caldo, l’esenzione della tassa del suolo pubblico, sottolineato dalla consigliera Sonia Coter (Movimento 5 stelle) e da Alberto Ribolla (Lega), come aiuto concreto ai commercianti, sempre con un occhio alla sicurezza. Massima condivisione anche da Andrea Tremaglia (FdI), Gianfranco Ceci (Forza Italia), Giacomo Stucchi (Lega) che hanno tutti posto l’attenzione sull’importanza della scelta, sempre nel rispetto del decoro e arredo urbano, oltre che sul rispetto delle regole, anche di quiete pubblica.

“Condivido l’idea. Questa, del resto, è l’impostazione della Giunta, che già a dicembre aveva fatto una delibera sulla materia- ha spiegato Giorgio Gori -, sindaco con delega al commercio. Abbiamo cercato di dare un orientamento chiaro, che fosse un punto di incontro tra la volontà politica dell’amministrazione e la normativa che dev’essere applicata dagli uffici. Questo, ovviamente, in termini di rigenerazione urbana, verde pubblico e sicurezza: l’allestimento del dehor deve infatti garantire almeno 1 metro e mezzo per il passaggio pedonale e garantire il bisogno della sosta (sono ammessi sugli stalli di sosta blu salvaguardando quelli dei residenti). La volontà di quella di lasciarli ovunque sia possibile farlo, con le sole eccezioni relative alla sicurezza stradale e al contesto in cui vengono inseriti, come avviene ad esempio per quelli in piazza Vecchia”.

“Su alcuni spazi abbiamo allegato le piantine, come a dire in alcuni spazi sì e in altri no. Nell’ultimo anno mezzo abbiamo autorizzato 266 permessi di occupazione per dehor in forma semplificata, un quadro rilevante rispetto anche ad altre città, come la stessa Milano. Ad oggi sono 203 le domande presentate, 7 i dinieghi, sapendo che mancano all’appello ancora i baristi di Borgo santa Caterina che aspettano di avere il marciapiede allargato, chi li vuole inserire lungo la Corsarola, dove non è ammesso, e, ancora, quelli per il quali il rapporto costo-beneficio non è più conveniente, perché ora si paga“. Per quanto riguarda il caso dei gestori che non hanno lo spazio, Gori spiega: “Pensiamo ad un elemento di premialità nel contesto dei bando degli estivi, sul quale stiamo lavorando. E sul discorso orari, pensiamo che debbano avere un limite laddove siano posizionati a ridosso di abitazioni. Nello specifico, la chiusura nei giorni feriali è mezzanotte, sabato e domenica all’una, dando comunque la possibilità ai titolari di lavorare all’interno”.

Interventi di manutenzione per le lapidi di Sant’Alessandro, Lazzaretto e castello di san Vigilio

Approvati, con la modifica da urgente a da valutare, nella seduta del consiglio comunale di lunedì alcuni interventi, fuori dal Piano delle Opere Pubbliche, di manutenzione chiesti dagli ordini del giorno a firma Lega Nord, esposti da Luisa Pecce. Tra questi la pulizia ed il restauro delle lapidi e della colonna che commemorano la Basilica di Sant’Alessandro, interventi volti al decoro e alla visibilità del sito anche con adeguata illuminazione, l’intervento di riparazione delle strutture del Castello di San Vigilio, con particolare attenzione alla casa del castellano dove il muro è pericolante ed è necessario il restauro delle facciate, del tetto e l’adeguamento degli impianti interni dell’edificio.

A valutare un progetto di intervento di manutenzione globale sul monumento del Lazzaretto che lo adegui alle varie funzioni di utilizzo ovvero a sede di Fondazioni, associazioni, Rete sociale, servizi comunali, attività sportive, eventi , spettacoli, visite culturali e turistiche e molto altro ancora. Il tutto cercando di reperire i fondi dal PNRR Beni Culturali. Opere di manutenzione rivolte soprattutto al portone d’entrata, al porticato e in particolare alle colonne, agli scarichi dell’acqua piovana, all’impianto elettrico ed all’illuminazione, ai servizi igienici da adeguare nel decoro e nella funzionalità ai disabili, agli arredi esterni e alle bacheche informative, alle misure di sicurezza. “Non fare più fare interventi urgenti, ma studiare i suoi bisogni per avere un progetto complesso e globale – ha concluso la Pecce nel suo intervento -.

 

 

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