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Appunti&virgole

Atalanta dottor Jekyll e Mr Hyde: in Serie A non si accende più fotogallery

Zapata titolare, ma Boga e Miranchuk sono fuori partita. Nel ritorno la Dea (13° posto) viaggia col freno tirato. Ora l'Europa per tornare a brillare

Quando vedi che sul primo gol di Traorè restano a cercare di contrastarlo come ‘difensori centrali’ Pessina e Boga, allora capisci che qualcosa non sta funzionando.

Così anche sul secondo, Traorè sembra Maradona e dribbla mezza squadra e batte l’incolpevole Sportiello.

A tempo quasi scaduto arriva la rete di Muriel.

Risultato giusto? Prestazione deludente a parte, tenete conto che il Sassuolo ha colpito anche due pali e una traversa, mentre la traversa (e Consigli) ha detto no una volta a Pasalic. Non solo, se vogliamo stare ai numeri, i 4 tiri in porta dell’Atalanta su 15 tentativi parlano da soli, come anche i 13 falli contro i 18 degli avversari. Segno di una troppo scarsa combattività.

Che cosa non ha funzionato, nello stadio dove l’Atalanta aveva firmato tanti successi in Europa League e anche in campionato, proprio contro il Sassuolo? Una volta Gino Bartali avrebbe detto ‘è tutto sbagliato, è tutto da rifare’.

O come si spiega, questa metamorfosi negativa tra l’Atalanta del giovedì e quella della domenica?

Beh, hai voglia di dire che non pensi al Lipsia e al ritorno, perché inevitabilmente il pensiero scatta nella testa dell’allenatore quando decide la formazione, che in gran parte è anche forzata, per certe assenze, leggi soprattutto Freuler e De Roon.

Gasperini ha provato a calare la carta Zapata, che è rimasto in campo 90 minuti e questa può essere una buona notizia, l’esame è stato superato. Per il resto Duvàn ha fatto quello che riesce a un giocatore rientrato da un lungo infortunio: la prima volta bene (nel finale di Lipsia), la seconda non bene. Con tanta rabbia, s’è visto, perché conclusioni, contrasti, passaggi non gli riuscivano come è abituato il bomber colombiano. Che ha lottato come un leone fino al 94′, però con troppe imprecisioni. Una volta ha cercato anche il rigore, ma l’arbitro non gli ha creduto.

Sono bastati invece pochi minuti a Muriel per confermare il buon momento, segnando un gol. E almeno anche questo è uno spunto positivo in vista del ritorno di Europa League, contro un Lipsia che ha passeggiato in Bundesliga sull’Hoffenheim (avversario però privo di parecchi titolari).

Poi, obiettivamente, è anche difficile per uno Zapata che apre spazi, serve assist e cerca di concludere, trovare compagni ideali in Miranchuk e Boga. Almeno come si sono presentati contro il Sassuolo: Miranchuk in punta di piedi, più giocatore… da amichevole. Di Boga resta la voglia di strafare, ma non una sola conclusione. Per Zapata era come predicare con dei sordi, qualche volta si è inteso solo con Pasalic.

Quindi un attacco molto sfilacciato, mentre ha avuto buon gioco il Sassuolo a stare coperto e colpire in contropiede, sempre pericoloso più che con i nazionali Berardi, Raspadori e Scamacca, con i vari centrocampisti che si inserivano e sembravano incontenibili, da Maxi Lopez a Traore.

Gasperini ha provato a mettere dei cerotti a una formazione costruita lì per lì, rimettendo Koop, Palomino, però la squadra non ha mai cambiato marcia: troppo macchinosa e lenta e imprecisa nell’ultimo passaggio, quando invece il Sassuolo arrivava al tiro con più facilità.

Insomma, una brutta Atalanta e anche qualche scelta non ha convinto, come Malinovskyi a riposo a Lipsia e impiegato solo negli ultimi 15′ a Reggio: non poteva fare meglio di Miranchuk?

Giovedì dovrà essere per forza un’altra Atalanta, dalla testa ai piedi. Cioè la vera Atalanta, che sa fare molto meglio di quella spenta che (non) s’è vista a Reggio.

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