Nessun punizione, al momento, per l’episodio che ha coinvolto i due giocatori del Napoli Kalidou Koulibaly e Andrè Zambo Anguissa: sul caso degli insulti razzisti il giudice sportivo Gerardo Mastrandrea ha disposto un supplemento di accertamento istruttorio a cura della Procura Federale, che collaborerà con l’Atalanta per l’individuazione dei responsabili.
Già lunedì la società nerazzurra aveva preso le distanze e condannato il fatto: “Ogni comportamento non in linea con i principi di civiltà ed educazione, da sempre perseguiti da questo club, sarà osteggiato con forza – aveva scritto sul proprio sito ufficiale -. Non vogliamo, e lo sottolineiamo, dare visibilità a soggetti che nulla hanno a che fare con il nostro ambiente e, pertanto, senza clamori né generalizzazioni, agiremo nelle sedi competenti affinché l’immagine del club e della città di Bergamo siano tutelate”.
Solo al termine del supplemento di indagine il giudice si esprimerà nel merito dei “cori discriminatori di matrice razziale da parte di alcuni sostenitori della curva nord Pisani in prossimità del tunnel che conduce agli spogliatoi”.
In relazione alla stessa partita, però, il giudice sportivo ha deciso di sanzionare entrambe le società per il comportamento dei rispettivi sostenitori.
Al Napoli è stata comminata una multa di 12mila euro “per avere suoi sostenitori nel corso della gara lanciato due bengala nel settore occupato dalla tifoseria avversaria”, oltre che per quello finito all’interno del recinto di gioco.
Ottomila euro, invece, per l’Atalanta, a casa dei “cori beceri nei confronti della tifoseria avversaria prima dell’inizio della gara” e per aver “rivolto reiteratamente un coro insultante all’arbitro”.
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