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Enti locali

Elezioni: via libera al terzo mandato per i sindaci dei comuni dai 3000 ai 5000 abitanti

Nella nostra provincia sono circa 170 i paesi dove il primo cittadino si potrà ricandidare per tre volte di fila. La novità scatterà già alle amministrative del 12 giugno

Roma. Il terzo mandato per i comuni dai 3000 ai 5000 abitanti è legge.

Con la definitiva approvazione del disegno di Legge in Senato, viene esteso il terzo mandato nei piccoli comuni. Per questi ultimi viene introdotta una normativa differenziata, mentre per quelli con un numero di abitanti pari o superiore a 5.000 abitanti continua a valere il limite dei due mandati consecutivi.

La novità scatterà quindi per le elezioni amministrative del prossimo 12 giugno, che vede al voto 17 comuni bergamaschi.

Alessandro Sorte, deputato bergamasco di Forza Italia, cofirmatario del provvedimento, spiega: “Viene anche introdotta una importante sburocratizzazione per i comuni al di sotto dei 5000 abitanti, con un relativo risparmio in termini di lavoro dei dipendenti pubblici stimato in 12/15 giorni all’anno grazie all’eliminazione del controllo di gestione. Sono molto soddisfatto, questo provvedimento gode di un ampio consenso politico”.

I comuni bergamaschi con meno di 5000 abitanti sono circa 170, di cui circa cinquanta tra i 3000 e i 5000 abitanti.

Gregorio Fontana, deputato bergamasco e responsabile nazionale dell’organizzazione di Forza Italia, ha dichiarato:

“Il terzo mandato per i sindaci dei comuni da 3 a 5 mila abitanti, pari a 1.087 comuni italiani, è il risultato di una proposta di legge sostenuta con convinzione da Forza Italia e dal nostro deputato Roberto Pella, vice presidente nazionale di Anci, perché rappresenta un doveroso riconoscimento ai piccoli comuni, che costituiscono il 70% dei comuni italiani. Le semplificazioni amministrative contenute nella legge sono una storica battaglia del nostro movimento per favorire la vita delle comunità locali. La possibilità di un ulteriore mandato va incontro all’esigenza di tante piccole realtà, che in provincia di Bergamo rappresentano un tesoro straordinario, e che devono essere più ascoltate e più tenute in considerazione da parte delle istituzioni. Questo provvedimento di legge dà una prima risposta ma ben altro si deve fare per portare servizi, infrastrutture, risposte ai piccoli comuni italiani e bergamaschi, dove vivono milioni di cittadini che non devono essere trascurati e dimenticati.”

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