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Salute

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Breath test al lattulosio: un respiro per diagnosticare squilibri della flora intestinale

Meteorismo, nausea, diarrea, gonfiore e crampi addominali. Tutti questi sintomi possono essere la spia di una sindrome da contaminazione batterica nel piccolo intestino

Meteorismo, nausea, diarrea, gonfiore e crampi addominali. Tutti questi sintomi possono essere la spia di una sindrome da contaminazione batterica nel piccolo intestino (Small Intestinal Bacterial Overgrowth – SIBO), condizione più comune di quanto si pensi. Dovuta a un’eccessiva proliferazione di batteri appartenenti alla normale flora intestinale e spesso legata alla sindrome dell’intestino irritabile, può causare malassorbimento intestinale o alterazione del transito intestinale. La giusta terapia e una dieta adeguata sono fondamentali per ripristinare le condizioni fisiologiche della flora batterica che, come dimostrato da sempre più studi, sono indispensabili non solo per la salute dell’intestino ma dell’intero organismo. Il primo passo però è la corretta diagnosi fin dai primi campanelli d’allarme. Come? Con un esame semplice e indolore, ovvero il breath test al lattulosio. Come ci spiega il dottor Francesco Negrini, responsabile dell’unità di gastroenterologia del Policlinico San Marco, e specialista presso Smart Clinic, struttura sanitaria del Gruppo San Donato presso il Centro “Le Due Torri” di Stezzano e presso “Oriocenter”. In entrambe le Smart Clinic è possibile sottoporsi a questo test, oltre che al breath test per la ricerca dell’Helicobacter Pylori e il breath test al lattosio.


Di che tipo di test si tratta?

Il Breath Test al Lattulosio è un test assolutamente non invasivo che consiste nel far espirare (“breath” in inglese vuol dire respiro) la persona in un sacchetto una prima volta prima dell’assunzione di lattulosio, ovvero uno zucchero sintetico, e poi ogni 15 minuti nelle 4 ore successive. Una sofisticata apparecchiatura analizza poi la composizione del respiro con l’obiettivo di rilevare la quantità di gas espirata prima e dopo l’assunzione di lattulosio. La fermentazione del lattulosio da parte dei batteri intestinali a livello del colon, infatti, provoca, dopo un certo tempo dalla sua ingestione, un aumento del contenuto di idrogeno nell’aria espirata. Il tempo normale di comparsa del picco dell’idrogeno nel respiro è compreso tra 30 e 90 minuti. Tempi inferiori o superiori possono indicare la presenza di condizioni che ostacolano il normale transito intestinale.

Quanto dura e come si si deve preparare al test?

Il test dura circa 4 ore. Per eseguirlo nel modo corretto, è importante attenersi ad alcune indicazioni. Tra queste non aver assunto antibiotici nelle ultime 4 settimane prima dell’esame; non aver assunto fermenti lattici e lassativi o praticato clisteri di pulizia intestinale nelle ultime 2 settimane; consumare, la sera precedente, una cena leggera con solo riso bollito, condito con olio di oliva, e carne (o pesce) ai ferri o bolliti (no frutta, verdura, patate, pane e pasta); osservare il digiuno la mattina dell’esame (solo acqua senza gas). Infine se si è fumatori, bisogna astenersi dal fumo almeno dalla sera precedente il giorno dell’esame.

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