Bergamo. Era già successo una volta. Forse per la grande preoccupazione di fronte al ferimento di due bambini, forse per la scarsa conoscenza del territorio bergamasco. Sta di fatto che nel gennaio 2018 il Codacons aveva suggerito al sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, di installare il limite di velocità di 30 km/h in una strada a Piazza Brembana, nell’omonima valle bergamasca, a 35 chilometri di distanza dal capoluogo, dove il primo cittadino non ha però alcuna competenza (leggi qui).
La classica buccia di banana, sulla quale il Codacons è scivolato un’altra volta. A Palazzo Frizzoni, infatti, è arrivata una lettera, sempre indirizzata all’attenzione del sindaco Gori, che fa riferimento ad un incidente avvenuto nei giorni scorsi nella galleria Montenegrone. “È inammissibile – riporta l’associazione in difesa dei consumatori – che nessuno sia ancora intervenuto per rimediare alla pericolosità di questo tratto stradale, nonostante le numerose segnalazioni”, con la richiesta al sindaco di “accertare la sicurezza della strada coinvolta e ridurre il limite di velocità attraverso l’installazione di autovelox”.
Nulla da recriminare sulle battaglie del Codacons, ma la galleria di Montenegrone – proprio come il Comune di Piazza Brembana – non si trova in città, bensì sulla ex statale 671 tra Villa di Serio e Scanzorosciate: il tunnel (3,7 chilometri) più lungo di tutta la Bergamasca, in capo all’Anas e non di certo all’amministrazione comunale di Bergamo. Qualcuno, al Codacons, lo avrà fatto notare?.
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