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Cinema

La recensione

“Alessandro Cattelan – Una semplice domanda”: un viaggio alla ricerca della felicità

In questa serie innovativa, Alessandro Cattelan intraprende un viaggio alla scoperta di sé per poter trasmettere un po’ di saggezza alla figlia

Titolo: Alessandro Cattelan – Una semplice domanda

Ideato e condotto: Alessandro Cattelan

Durata: 30’ circa per 6 puntate

Genere: Documentario

Ospiti: Roberto Baggio, Paolo Sorrentino, Gianluca Vialli, Geppi Cucciari, Eva Cantarella, Elio

Programmazione: Netflix

Valutazione IMDB: 7/10

Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=7IQy_slSRXE 

Tra le varie caratteristiche che rendono i bambini unici (e per certi versi migliori degli adulti) è la grande e curiosa semplicità con cui affrontano il mondo che li circonda. Che si parli di un uccellino visto dalla finestra, di un temporale, dell’amore, della morte o delle dinamiche sociali prese in senso lato, i  loro “perché?” e i loro “come?” potrebbero susseguirsi per giorni e giorni senza che si arrivi mai al vero succo della questione. In questo senso dare risposte soddisfacenti ad un interlocutore così insaziabile non è semplice, ma con l’aiuto di qualcuno che ne sa più di te, il tutto potrebbe diventare molto più digeribile, trasformando così una semplice domanda in un percorso alla scoperta di sé e del mondo che ti circonda.

Partendo da queste premesse e dalla fatidica domanda della figlia riguardo al “come si fa ad essere felici?”, il conduttore e autore televisivo Alessandro Cattelan (interpretato da sé stesso) intraprende un viaggio profondo, toccante e delicato alla scoperta del fine ultimo che ogni individuo dovrebbe perseguire, chiacchierando nel mentre con personaggi di spessore del calibro di Roberto Baggio, Paolo Sorrentino, Eva Cantarella e Elio di “Elio e le Storie Tese”.

Miniserie del 2022 ideata e condotta dal mattatore televisivo Alessandro Cattelan con produzione Netflix, “Una semplice domanda” propone allo spettatore vari spunti e varie lezioni per comprendere al meglio come affrontare il mondo che sta al di fuori di noi stessi.

Portando sul piccolo schermo un format a metà tra il late show statunitense (tanto amato da Cattelan, come dimostrano i suoi 6 anni alle redini di EPCC su Sky) e l’intervista “on the road”, il conduttore piemontese affronta con semplicità una delle questioni più indagate, ma paradossalmente meno risolte, della storia dell’uomo, incappando così in varie filosofie e varie storie, differenti a seconda dell’interlocutore.

Che si parli di un campione a cui la carriera ha riservato picchi irraggiungibili seguiti da tonfi clamorosi, di un regista gentile destinato alla sensibilità, di un direttore della programmazione delle reti Mediaset o di una storica, giurista e sociologa che si occupa di società antica, la risposta che pare tanto più chiara quanto più si progredisce nella narrazione è che, per quanto sia bello crederci, non esiste una formula universale della felicità. È triste doverlo ammettere ma Cattelan stesso, che oltre alla curiosità, mette nella ricerca anche tante paure e insicurezze, sembra rendersi sempre più conto di come la felicità sia un qualcosa di complesso, sfuggente per natura e soprattutto diverso a seconda di chi si mette sulle sue tracce, condannando (si fa per dire) ognuno di noi ad un viaggio interiore profondo e personalissimo.

Non è un caso infatti che all’interno dello show, oltre ai vari ospiti itineranti, vi sia la presenza fissa di uno psicoterapeuta, elevando così l’intero arco narrativo a vera e propria immersione introspettiva in cui ognuno, in un modo o nell’altro, è in grado di immedesimarsi.

Degni di nota all’interno del documentario sono senz’altro la fotografia e la colonna sonora, entrambe fondamentali a fare da cornice ad un quadro simil-onirico che altrimenti avrebbe rischiato di sembrare molto poco credibile, mostrandosi invece in grado anche di porre l’accento sui lati comici che non di rado si amalgameranno nella ricerca della felicità. Disponibile a partire dal 18 marzo sulla piattaforma di Netflix, “Una semplice domanda” è da allora saldamente locato tra i programmi più visti nel nostro paese.

Battuta migliore: “La vita è per il 20% quello che ti succede, ma l’80% è come tu reagisci”

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