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Bergamo

In via Borgo Palazzo si gira il film “18 marzo”: sul set i camion dell’Esercito

Si concluderanno sabato 2 aprile le riprese del cortometraggio 18 marzo, scritto e diretto dal regista Beppe Manzi, ispirato ad una storia vera avvenuta durante il lockdown del 2020 e che prevede - appunto sabato - le riprese di una scena che, dalla città di Bergamo, ha fatto il giro del mondo

Prodotto dalla casa di produzione bergamasca Oki Doki Film, “18 marzo” racconta in chiave cinematografica una tematica che ha coinvolto tutti – la nostra città anche in maniera profonda – riassunta in un’immagine che resterà iconograficamente nell’immaginario comune: “Per noi – spiega il regista – è, anche e soprattutto, un omaggio sentito alle storie, piccole e grandi, che abbiamo ascoltato in questi mesi, un omaggio alla voglia di riscatto, al seme della speranza che vogliamo sempre ritrovare. La storia è una storia d’amore, ispirata ad una relazione vera nata durante il lockdown, e poi trasferita nel contesto assurdo e imprevisto che ha vissuto la nostra città: l’obiettivo è rendere omaggio alle persone che sono scomparse a causa del Coronavirus, e contemporaneamente fissare un momento storico che nessuno di noi scorderà più, anche a causa di un immagine forte che per noi rimarrà per sempre scolpita negli occhi e nella memoria”.

La scena in questione è il passaggio dei carri militari dell’Esercito che proprio la sera del 18 marzo 2020 hanno attraversato per la prima volta la nostra città, per trasportare le salme dal cimitero bergamasco verso altre città, poiché non si era più in grado di accogliere i feretri delle vittime del coronavirus.

film 18 marzo

La scena si inserisce nella narrazione di un cortometraggio ispirato alla vera storia di Emanuele e Alessandra (nomi di fantasia, la cui vicenda è tratta da un articolo del Corriere della Sera in cui si
raccontavano le storie d’amore nate durante la pandemia), incontratisi di sfuggita alla vigilia dell’isolamento, la cui relazione cresce e si sviluppa lentamente attraverso gli schermi di cellulari e
computer lungo il primo lockdown del 2020. “La storia di Emanuele e Alessandra – continua il regista – mi ha colpito perché, tra le righe dell’articolo, emergeva tutta l’incertezza che una situazione inedita, inaspettata e davvero irripetibile aveva creato nella vita di questi due trentenni: sono all’inizio di una relazione, si sono visti una volta sola molto velocemente e casualmente e ora – come figli del loro tempo – continueranno a sentirsi e a comunicare solo grazie alla tecnologia”.

Il cortometraggio infatti non è un film sulla pandemia, la casa di produzione ci tiene a specificarlo: racconta una storia universale e condivisa da chiunque si sia trovato solo o distante dai propri affetti. Sabato 2 aprile, quindi, verranno chiusi gli accessi ai due lati di Viale Pirovano indicativamente dalle 17 alle 22 e in parte – dalle 20.00 alle 22.00 circa – anche un tratto di Borgo Palazzo, compreso tra viale Pirovano e Via Serassi – pur assicurando il passaggio in entrata e uscita per i residenti.

film 18 marzo

Il progetto beneficia anche del sostegno del Comune di Bergamo, Assessorato alla Cultura del Comune di Bergamo, Visit Bergamo, BGBS Capitale della Cultura, Teatro Sociale, oltre a diverse aziende del territorio tra cui Technix, Omarlift, Ceta, Olfez, e la società di produzione Mafarka Film.
La troupe è di assoluto livello nazionale: la fotografia è curata da Fabio Cianchetti (bergamasco di nascita), direttore della fotografia di film, tra gli altri, di Bertolucci e Benigni, mentre gli attori protagonisti sono Giovanni Anzaldo (Il capitale umano, Paolo Virzì) e Melissa Bartolini (Fino a qui tutto bene, Roan Johnson). La colonna sonora del cortometraggio, curata dai bergamaschi Federico Laini e Nicola Gualandris di Triangolo Lab, conta anche la presenza del brano Into my arms di Nick Cave.

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