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Il caso

Estradizione dalla Francia: rinviata al 1° giugno la decisione su Narciso Manenti

Il terrorista bergamasco di Guerriglia Proletaria è stato condannato all'ergastolo per l'assassinio del carabinieri Giuseppe Guerrieri, avvenuto il 13 marzo 1979

La Corte d’Appello di Parigi ha rinviato all’1 giugno la decisione sull’estradizione di Narciso Manenti, terrorista bergamasco di Guerriglia Proletaria condannato all’ergastolo per l’assassinio del carabiniere Giuseppe Guerrieri, avvenuto il 13 marzo 1979 in Città Alta.

Nel corso dell’udienza di mercoledì 30 il procuratore francese ha chiesto un ulteriore complemento di informazione sul dossier di Manenti: identica scelta è stata presa anche riguardo le domande di estradizione degli ex brigatisti Enzo Calvitti e Giovanni Alimonti, e presumibilmente lo farà anche nei confronti degli altri sette terroristi italiani che ad aprile 2021 erano stati arrestati durante l’operazione Ombre Rosse.

“Questi continui rinvii da parte dei giudici parigini sono sconcertanti – dichiara il deputato bergamasco della Lega Daniele Belotti che da anni sta seguendo il caso di Manenti e degli altri terroristi -. I brigatisti se ne stanno da decenni beati e tranquilli in Francia dopo aver seminato morte e terrore durante gli anni di piombo in Italia. Come può un Paese dell’Unione Europea continuare a garantire protezione e coccole a degli assassini? – attacca Belotti – Per Manenti continueremo a tenere alta l’attenzione: lo dobbiamo ai parenti di Gurrieri, all’arma dei Carabinieri e a tutti i bergamaschi che vissero il dramma di quello spietato omicidio in Città Alta”.

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