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Fondazione EFP Sacra Famiglia

L'iniziativa

Bombe di semi per dire no alla guerra in Ucraina

Si costruiscono "bombe" di semi per dire no alla guerra

“Le bombe di semi sono le uniche bombe che vogliamo” così gli studenti della Fondazione EFP Sacra Famiglia di Comonte esprimono il loro ‘No’ alla guerra in atto in Ucraina, realizzando, insieme ai docenti-formatori, alcune ‘seeds bombs’.

“Si tratta di palle di argilla e compost contenenti semi ad alta germinabilità, che si possono lanciare per far crescere fiori ovunque, sia in luoghi privati, come i nostri giardini, oppure pubblici come una piccola striscia di terra ai piedi di un muro o ai lati di una strada” spiega Francesca Clemente, la formatrice che ha ideato e che cura questo progetto.

In tempi recenti, quella delle bombe di semi è diventata una pratica di guerrilla gardening, espressione di attivismo pacifico ed ecologico: “armarti” di bombe di semi si parte all’attacco delle aree abbandonate, in disuso e grigie delle città, per trasformare queste aree degradate in aiuole fiorite e angoli verdi.

“Alla Fondazione EFP di Comonte abbiamo utilizzato le ‘bombe’ per dar vita ad un’attività che coinvolgesse gli studenti, dando voce al loro dissenso contro la guerra in Ucraina: bombe di semi che seminano fiori in contrapposizione alle bombe militari che seminano distruzione” spiega Clemente.

L’attività della Fondazione EFP però non ha voluto fermarsi alla dimensione simbolica: per questo la Fondazione ha organizzato una raccolta di fondi e materiale da mandare in Ucraina attraverso l’Associazione Zlaghoda.

“Tutti quanti conosciamo molto bene i tempi difficili che stiamo vivendo e che non lasciano nessuno di noi indifferente. – dice Isabella Brugo, che coordina l’iniziativa di raccolta – Quel poco che possiamo fare, vogliamo farlo: siamo convinti che, oltre ad essere un aiuto concreto per le famiglie in difficoltà, sia anche un segno tangibile del valore delle parole solidarietà e generosità per i nostri ragazzi. Ognuno come può, come crede”.

Verranno raccolti beni di genere alimentare di lunga durata, cibo per bambini, prodotti igienici per adulti e bambini: pannolini, salviette umidificate, assorbenti, oltre ad abbigliamento invernale e apparecchi elettrici quali torce, pile, power bank.

“Entrambe le iniziative sono state accolte con grande entusiasmo e partecipazione – spiega la dirigente Bruna Capoferri – visto che hanno permesso ai ragazzi di sentirsi protagonisti attivi in un momento storico che desta grandi preoccupazioni. La situazione presente – conclude – ha lasciato emergere la voglia e la capacità dei nostri giovani di interrogarsi su quanto accade nel mondo che li circonda: domande che richiedono risposte adeguate in vista dello sviluppo di specifiche competenze di cittadinanza attiva, per rendere i nostri studenti cittadini consapevoli”.

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