Dietro alla soluzione del giallo di Borno c’è la mano di un giornalista. Andrea Tortelli, direttore del quotidiano on line Bsnews.it, prima ha scoperto che il cadavere ritrovato a pezzi in un burrone del piccolo comune della Val Camonica (al confine con la provincia di Bergamo) apparteneva alla 26enne Carol Maltesi, poi è riuscito anche a mettere alle strette il suo assassino, il 43enne milanese Davide Fontana, che alla fine davanti ai carabinieri ha confessato.
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Il tutto in una sola giornata, con un fiuto degno del miglior investigatore: “Sabato mattina mi ha contattato un nostro lettore, parlandomi di Charlotte Angie, una pornodiva con i tatuaggi che a dicembre era stata intervistata da Cruciani a La Zanzara – racconta Tortelli, 43 anni – . Io non ero di turno, ero a casa con mio figlio piccolo e mia moglie, che è medico, era in ospedale. Ma la curiosità da giornalista mi ha spinto a mettermi al lavoro”.
Così Tortelli accende il computer e inizia a indagare: “Ho cercato le foto di questa ragazza milanese e le ho incrociate con le informazioni che i carabinieri avevano fornito sulla vittima e i suoi tatuaggi. Ne ho individuato uno, due, tre… Sono arrivato a otto su undici. Poi ho collegato che la carnagione e l’altezza erano compatibili. Infine ho pensato che non fosse bresciana perchè con l’eco che aveva avuto la notizia, era impossibile che non fosse già uscito il nome. E anche che era italiana, visto che da straniera avrebbe dovuto lasciare le proprie impronte digitali una volta arrivata in Italia”.
Allora il giornalista cerca un’ultima conferma, quella più importante: “Ho trovato sui social i suoi profili, ho notato che non erano aggiornati da un po’, ma soprattutto da lì ho recuperato il suo numero. Ho provato a chiamarla ma il telefono era spento. Così le ho scritto un messaggio su Whatsapp, che dopo poco è stato visualizzato”.
Le fugaci risposte ricevute insospettiscono il cronista: “Il sesto senso mi ha portato a pensare che stessi parlando con una persona diversa da Carol. Così ho chiesto un audio di tre secondi per verificare che fosse lei, ma nulla. Così come non ho ricevuto risposta alla chiamata su Whatsapp. In quel momento ho pensato di scrivere un articolo con il nome della vittima, ormai sicuro fosse lei, ma con un assassino libero ho deciso che era meglio rivolgersi ai carabinieri”.
Tortelli si reca così al comando di Brescia, consegna tutto il materiale raccolto e si mette a disposizione degli inquirenti che in un paio di giorni arrestano l’omicida: “Magari ci sarebbero arrivati anche loro tra qualche giorno, ma credo, con il mio lavoro, di aver dato una svolta decisiva alle indagini. Comunque si sono comportati in modo corretto nei miei confronti e li ringrazio, in particolare il colonnello Francesco Tocchi di Brescia e il capitano di Breno Filiberto Rosano“.
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