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Il riconoscimento

Villa d’Adda, alla cooperativa Chopin il premio “Inclusione 3.0” per l’attenzione ai disabili

Indetto dall’Università di Macerata

Villa d’Adda. Alla cooperativa Chopin di Villa d’Adda è stato conferito il premio “Inclusione 3.0” indetto dall’Università di Macerata.

Tra i diciassette i progetti selezionati dal comitato scientifico la cooperativa bergamasca è stata premiata perché promuove e valorizza un’imprenditoria etica e sociale, favorendo l’attività lavorativa anche di persone con disabilità e fragilità attraverso la coltivazione, produzione e vendita di prodotti florovivaistici.

“Il Premio Inclusione 3.0 – ha spiegato il rettore dell’Università Francesco Adornato durante la cerimonia di premiazione – rappresenta uno spaccato di società, di accademia, di attività scientifica che intercetta il Paese nelle sue aspettative, nei suoi percorsi prospettici e futuri”.

 

coop Chopin

 

I progetti sono stati selezionati sulla base di due principi: da un lato, la loro capacità di rispondere concretamente a bisogni emergenti nella vita quotidiana delle persone con disabilità e delle loro famiglie, rispondenti a emergenze pedagogiche riconosciute anche dalla ricerca scientifica nell’ambito della pedagogia e della didattica speciale; dall’altro, quello di aver realizzato progetti esportati e condivisi in altri contesti, divenendo così esperienze pilota per la diffusione di efficienti ed efficaci proposte inclusive per le persone con disabilità.

“Il Progetto Chopin nasce nel 2010 – si legge sul sito – dall’idea che ogni persona ha bisogno di essere e sentirsi utile, avere un ruolo adulto riconosciuto all’interno della società e della famiglia. Chopin considera l’occupazione lavorativa come percorso consigliabile e praticabile per le persone diversamente “disabili”, intendendo la disabilità come unica condizione normale della vita di un individuo, in quanto, considerando solo la mera parte funzionale, si nasce disabili quando si è neonati e bisognosi di tutto e di tutti, poi, nel corso della vita, si diventa meno disabili, ma mai totalmente “abili”, e ancora, in vecchiaia, si ridiventa maggiormente ‘disabili'”.

 

coop Chopin

 

I soci fondatori che, nel settembre 2010, si sono costituiti nella cooperativa sociale “Chopin Onlus” sono genitori, alcuni dei quali con figli con disabilità, e professionisti che hanno deciso di impegnarsi per la realizzazione di un progetto ambizioso in modo volontario.

L’occupazione prescelta è la floricoltura e vendita del prodotto in negozio e nei mercati comunali e ambulanti. Il primo “modulo”, inaugurato a Villa d’Adda, in via san Martirio 1, nel gennaio 2011, è il prototipo del progetto e si rivolge fino ad un massimo di 20 persone disabili in uscita dal percorso scolastico o in età adulta, appartenenti ai 24 comuni dell’Ambito dell’Isola Bergamasca e Bassa Val S. Martino e comuni limitrofi.

Il 20 ottobre 2012 è stato inaugurato un secondo modulo Chopin nel comune di Brembate, presso i locali di via Pantrioti 13, concessi in comodato d’uso dall’amministrazione comunale.

 

coop Chopin

 

Nell’autunno 2015 è stato aperto il terzo modulo Chopin a Trezzo sull’Adda, in via Cimitero.

Il progetto, a carattere sperimentale almeno triennale, prevede per ogni modulo una fase di avvio con l’acquisto dei materiali necessari, l’allestimento del negozio-laboratorio, delle serre adiacenti, del mezzo di trasporto per raggiungere i mercati rionali per la vendita dei prodotti floreali.

Il progetto Chopin ha il grande merito di valorizzare e riconoscere l’unicità delle persone perché “non si punta l’indice contro ciò che il soggetto non è in grado di fare, ma si analizza la sua abilità, quello che egli può produrre, si considera, in altre parole, prima di tutto la Persona, poi il suo handicap”.

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