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Il monito

“La pandemia non è finita: serve cautela, il green pass va ridisegnato ma non tolto”

Il 31 marzo scade lo stato d’emergenza Covid e man mano è previsto il superamento delle restrizioni. Il dottor Guido Marinoni, presidente dell’Ordine dei Medici di Bergamo, invita alla prudenza

“La pandemia non è finita: i numeri non sono ancora rassicuranti e serve cautela”. Così il dottor Guido Marinoni, presidente dell’Ordine dei Medici di Bergamo, invita alla prudenza in vista del termine dello stato d’emergenza Covid, che scadrà il 31 marzo.

A partire da quella data, man mano, le restrizioni anti-contagio che sono state in vigore finora verranno alleggerite portando progressivamente a una “nuova” normalità. A fronte dell’allentamento delle maglie, nei giorni scorsi, il dottor Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici (Fnomceo), ha esortato a non abbassare la guardia. “Chiediamo cautela, non è finita la pandemia” – ha affermato, aggiungendo: “Non si smantelli il green pass dopo la fine dello stato di emergenza. Credo sia un diritto dei cittadini e vorrei che si mantenesse. La stragrande maggioranza degli italiani si sono vaccinati. Non capisco perché non si possa chiedere di poter stare insieme a chi si è vaccinato e non si possa preferire di trovarsi in un posto dove tutti sono vaccinati, sapendo che la possibilità di contagio è ridotta”.

Commentando le sue parole, il dottor Guido Marinoni evidenzia: “Non posso che condividere la posizione espressa dalla Federazione nazionale degli Ordini dei medici. Si sta correndo troppo e i numeri non sono ancora rassicuranti. Il green pass è uno strumento importante per la gestione della fase pandemica: la pandemia non è ancora finita e serve cautela. Anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità, nei giorni scorsi, ha invitato alla prudenza rispetto al superamento delle restrizioni”.

“La parte tecnica e medica – prosegue il presidente dell’Ordine dei Medici di Bergamo – svolge il ruolo di evidenziare le criticità, mentre la parte politica si concentra anche su altri aspetti. Entrambi sono importanti e spetta alle istituzioni come la Regione e il governo il compito di fare sintesi”. Specificando di considerare come “vero” green pass quello da vaccinazione o guarigione, quindi, ha osservato: “Manterrei la ‘certificazione verde’, rimodulandone l’utilizzo in base all’andamento della pandemia. Non lo toglierei ma ne ridisegnerei l’uso: per esempio, all’aperto nei ristoranti d’estate avrebbe meno significato, mentre in una riunione tenuta in uno spazio chiuso si”.

Per quanto riguarda le altre misure, il dottor Marinoni ha aggiunto di condividere “l’estensione dell’obbligo vaccinale per i medici e il personale sanitario per tutto il 2022”, che è stato prolungato fino al 31 dicembre 2022. Il decreto approvato il 18 marzo dal Consiglio dei ministri, pubblicato in Gazzetta ufficiale, infatti, prevede il proseguimento fino al 31 dicembre 2022 della sospensione per i sanitari nno vaccinati.

Infine, consiglia di continuare a indossare le mascherine negli spazi chiusi: “In altri Paesi, soprattutto orientali – conclude – portarle è una prassi, appartiene alla cultura del posto ed è ritenuto normale. Da noi fino a un paio di anni fa, a livello collettivo non era una pratica diffusa, ma aiuta a evitare di entrare in contatto con virus e germi”.

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